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La Festa della Pita ad Alessandria del Carretto

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08/05/2014

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La Festa della Pita ad Alessandria del Carretto

Festa della Pita 2Alessandria del Carretto – Da diverse centinaia d’anni la festa della pita fa da protagonista nella vita degli alessandrini che, la penultima domenica di aprile, si recano alla “Spinazzeta”, località in agro di Terranova del Pollino (Basilicata), per scegliere ed abbattere l’abete che sarà il protagonista, l’ultima domenica di aprile, durante la festa in onore di Sant’Alessandro martire, patrono del paese che si celebra il 3 maggio successivo.

Festa della Pita La scelta dell’abete bianco e il suo abbattimento  è concordato, da tempo immemorabile, dai due comuni ed ultimamente dall’Ente Parco Nazione del Pollino. L’ultima domenica d’aprile, sempre di buon mattino, si risale alla “Spinazzetta” per far scendere la pita giù al paese. Il trasporto dell’abete avviene con la forza delle braccia degli alessandrini e di tutte quelle persone salite per festeggiare, dove tutto è accompagnato dal suono di zampogne, organetti, tamburelli, balli tradizionali, mortaretti ed è innaffiato con del buon vino locale, accompagnato da prodotti culinari. Quest’anno la festa è durata più del previsto in virtù delle migliori condizioni meteorologiche che hanno permesso una permanenza maggiore delle persone all’area aperta. La tradizione vuole che i bambini trasportino il cosiddetto “ trevìettë”, una sorta di piccola pita ad imitazione della stessa. Presso la zona della “Difisella” avviene uno stop intermedio per rifocillarsi con i prodotti tipici della zona e il buon vino locale. L’albero è stato preparato, come tradizione, il 2 maggio ed è stato squadrato e piallato per consentire la sua arrampicata. 

Il 3 maggio, di buon mattino, gli anziani e i giovani appongono il “cimahe”(cima verde di un altro abete) al vertice della pita e vi collocano i  vari doni. L’albero verrà poi innalzato con scale e forche varie. Dopo aver issato l’abete la campana annuncia la messa che viene seguita dalla processione in onore di Sant’Alessandro. Prima del rientro del Santo in Chiesa, davanti l’uscio, avviene l’incanto dei prodotti naturali ed artigianali precedentemente donati al Santo dai fedeli.

La cima della pita è stata raggiunta da i soliti giovani aitanti del paese, ma anche provenienti da altri luoghi. All’imbrunire la pita viene slegata dai supporti e fatta cadere per forza di gravità, osservata con trepidazione da tutti i partecipanti alla festa, i quali una volta visto l’albero a terra si buttano a capofitto, con gomitate e spintoni, verso la cima verde, la quale viene letteralmente spogliata dei suoi rami, anche i più piccoli. Il tutto per avere un ricordo della festa, ma soprattutto per portare a casa propria una parte della cima come buon augurio per tutto l’anno.

Rosanna Angiulli

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