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Cefalù, la città dei pescatori senza tempo

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11/01/2013

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Cefalù, la città dei pescatori senza tempo

Cefalù - la cattedraleIl giallo accecante dei paesaggi, il blu cobalto del mare, il verde della natura inviolata in un connubio unico : ecco tutti i colori di una perla di Sicilia. Cefalù è la perla della Sicilia settentrionale con la storia, l’arte che si intreccia e si integra a un paesaggio naturalistico mozzafiato. Comune di 13.771 abitanti, a circa 70 chilometri da Palermo, è insieme a Taormina, la destinazione siciliana più visitata. Cefalù è soprattutto città di pescatori senza tempo, con un pittoresco porticciolo dal quale si osserva il caratteristico fronte a mare della città murata, con gli archi che fanno da ricovero alle barche. La notte il piccolo paese è cullato dalle onde del mare, un sottofondo costante. E’ fiera Cefalù come le torri del suo duomo, che fanno da guida ai turisti che in ogni periodo dell’anno affollano gli stretti vicoli.

E’ protetta Cefalù da una madre affettuosa che la sovrasta e la preserva: un’altura di 270 metri, dal particolare profilo a forma di testa, che cade a picco sul mare. Meta prediletta è il duomo voluto da Ruggero II, scampato ad una tempesta e approdato sulle spiagge della cittadina nel 1131. Il duomo denota un carattere normanno, che si esprime nella facciata inquadrata da torri e nell’alta abside fiancheggiata da absidi più piccole. All’interno l’attenzione è subito catturata dai mosaici e dalla grandiosa immagine di Cristo Pantocratore. Un colpo d’occhio. L’oro e il blu mischiati donano ai visitatori l’immagine rassicurante del Cristo che si erge a protagonista assoluto della struttura. Corso Ruggero, la via principale, taglia in due la città creando due zone morfologicamente diverse: a ovest il quartiere di aspetto medievale, un intrico di viuzze e stretti passaggi; a est un tracciato regolare di strade più moderne. Fiore all’occhiello di Cefalù è il museo Mandralisca che contiene una pregevole collezione archeologica, una Pinacoteca della quale opera più importante è il “ritratto d’Ignoto di Antonello da Messina, e una biblioteca storica. Molto originale per la sua struttura è il lavatoio pubblico conosciuto come medioevale. Il lavatoio si presenta con una scalinata che conduce ad una pavimentazione e a una serie di vasche che si colmano con le acque che scorrono da ventidue bocche di ghisa disposte lungo le pareti. Attraverso un piccolo antro, l’acqua raggiunge il mare.

Le bellezze naturalistiche vanno ad aggiungersi al patrimonio monumentale della città. La rocca che si erge alle spalle di Cefalù consente di passeggiare tra i resti preistorici del IX secolo a.C.e di godere di tramonti unici.

Federica Macagnone

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