Vedere la Bellezza: una citazione non di Pasolini, ma di Patrizio Barbaro
“L’occhio guarda, per questo è fondamentale. È l’unico che può accorgersi della bellezza. La bellezza può passare per le più strane vie, anche quelle non codificate dal senso comune. E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla”.
Cominciava così una pagina su Pier Paolo Pasolini e la Bellezza che avevamo pubblicato nel 2012 sulla Voce della Bellezza. In realtà, qualche mese dopo ci era arrivata una precisazione: si trattava in relatà di un testo scritto da Patrizio Barbaro in memoria di Pier Paolo Pasolini, caro amico di Patrizio.
“Pasolini mi piace molto – ci ha scritto Gabriele, a sua volta caro amico di Patrizio – anche perchè ha uno sguardo penetrante sulla realtà. E molti suoi pensieri rimangono attuali. La citazione che fai però non è di Pasolini, ma di Patrizio Barbaro, un caro amico scomparso prematuramente, a poco più di quarant’anni, il 29 settembre 1999.
Di lui ho trovato questo ricordo di Andrea Gareffi, docente presso l’Università di Tor Vergata:
“Il 29 settembre del 1999, festa degli arcangeli, muore il caro amico Patrizio Barbaro, a poco più di quarant’anni. Nella sua memoria, questo blog (Icipit – Associazione Testori) ha avuto “inizio”. Regista e giornalista, collaboratore di Vita e dell’Associazione Testori (la morte lo ha sorpreso prima di poter collaborare alla Biografia per immagini Gribaudo di Testori, nella collana nella quale aveva regalato immagini e parole su Calvino, Pasolini, Quasimodo, Gadda) aveva portato la Rai in università, per filmare gli incontri con gli scrittori, e firmato tra i tanti altri tre documentari bellissimi su Pratolini, Calvino, Pasolini e i loro luoghi.”
Le parole di Andrea Gareffi (docente a Tor Vergata di Letteratura italiana), in memoria dell’amico prematuramente scomparso, si leggono nel libro di Patrizio Barbaro “Sperdutezza” edizioni dell’Associazione San Gabriele che Andrea Gareffi ha introdotto, toccando le corde più essenziali dell’esistenza umana.
Su Internet ci sono molti che attribuiscono le due citazioni che seguono a Pier Paolo Pasolini, ma è un errore, sono parole scritte da Patrizio Barbaro.
“L’occhio guarda, per questo è fondamentale. È l’unico che può accorgersi della bellezza. La visione può essere simmetrica, lineare o parallela, in perfetto allineamento con l’orizzonte. Ma può essere anche asimmetrica, sghemba, capricciosa, non importa, perché la bellezza può passare per le più strane vie anche quelle codificate dal senso comune. E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla dipende da dove si svela. Ma che certe volte si sveli, non c’è dubbio. Ecco perché bisogna stare dalla parte dell’occhio, l’occhio che osserva scruta i dettagli e l’orizzonte insieme, vede le piccole e le grandi cose, il gesto minimo e l’azione prolungata”
“E la cecità allora? No, la cecità non è un problema, almeno fino ad un certo punto. Il cieco vede gli odori, riconosce i movimenti dell’aria, si accorge con la sua sensibilità. Perché la bellezza quando appare, sposta tutti i sensi e si sa anche far ascoltare. No, la cecità non è un problema. Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esiste. Ma sul deserto delle nostre strade, Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio.”
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