Un tuffo nel cuore dell’impero tra scenari in 3D e restauri virtuali
Il futuro delle antichità è senza dubbio nelle mani della tecnologia: visitare un sito archeologico, vederlo rifiorire, aggirarsi tra i ruderi e tornare ad ammirare il profilo di maestosi mausolei o quello delle caserme dei cavalieri scelti dell’imperatore non è più un sogno per gli archeologi e gli appassionati.
Se si ha voglia di un’immersione profonda millenni nel cuore di Roma, un evento su tutti sembra imperdibile: negli spazi espositivi del museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano, fino al 21 febbraio, ogni visitatore compie un tuffo nell’antica storia dell’Urbe, tra avventure e leggende, tra scenari 3D, monitor touch screen, sistemi di interazione tattile e restauri virtuali.
Con la tecnologia multimediale si ricontestualizzano le opere d’arte in mostra. Percorrendo le strade dell’impero si ammirano statue e reperti nel loro splendore originario.
Alla mostra “Le Chiavi di Roma. La città di Augusto”, allestita per il bimillenario della morte del princeps, ci accolgono il mercante Gaius e suo nipote Marcus. Da un filmato proiettato all’inizio del percorso conosciamo la loro storia, la missione che il primo affida al giovane e a tutti noi: le chiavi dell’impero sono nelle nostre mani, non ci rimane altro che attraversare il sentiero espositivo.
L’esperienza di visita è intrigante ed avvolgente: giocando con i numerosissimi strumenti interattivi a disposizione, utilizzando il proprio telefono, si possono esplorare digitalmente i reperti che la voce di Gaius ci indica durante tutto il viaggio, fornendoci curiosità e dettagli interessanti.
Svelati i segreti che custodiscono alcuni degli oggetti in mostra, sfruttando la simulazione realistica del sensore KINECT, eccoci in un ambiente olografico dove ogni singolo reperto trova la rispettiva collocazione: un mosaico di tesori, un susseguirsi di indagini cui è impossibile resistere.
I mercati traianei, luogo dalle caratteristiche uniche a Roma e nel mondo, hanno vissuto la trasformazione della città dall’età imperiale fino ad oggi, costantemente riutilizzati: proprio qui le tecnologie multimediali stringono un patto con l’archeologia per ridefinire il futuro della didattica museale, avvicinando ogni tipo di pubblico agli antichi splendori.
Andrea Mazzuca
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