Un inno alla speranza il presepe di Piazza San Pietro
Secondo una consuetudine che si ripete da 30 anni (1982), all’ombra dell’obelisco di Piazza San Pietro è stata allestita una monumentale rappresentazione presepiale della Natività, un messaggio di speranza e di amore, la cui raffigurazione, quest’anno, è ambientata tra i “Sassi” di Matera.
Il presepe, dono della Regione Basilicata, è stato inaugurato il giorno di Natale e riproduce architetture e luoghi di culto locali. Matera diventa la culla che accoglie il Mistero dell’Incarnazione: i suoi vicoli, la sua struttura tentacolare, la sua dimensione fatta di antichi mestieri e valori autentici, concreti, propri della vita quotidiana della civiltà contadina, circondano la Sacra Famiglia, collocata nella parte destra della rappresentazione.
Francesco Artese, autore dell’opera, presepista di fama mondiale, sceglie il soggetto della “Madonna dell’Accoglienza” per raffigurare la madre di Gesù: la Vergine Maria, infatti, tende la mano ad una popolana, la invita a condividere con lei la gioia per la nascita del Figlio di Dio; quest’ultima, a sua volta, le offre il proprio bambino, ciò che ha di più caro, percependo nella grotta, in quella sublime visione, la sola via d’uscita dalle inquietudini quotidiane, dall’insufficienza della condizione umana.
L’allestimento è stato curato dai Servizi tecnici del Governatorato vaticano e conta un centinaio di sculture in terracotta, la cui altezza varia dai 26 ai 32 centimetri.
Ci si accosta al presepe e subito si percepisce qualcosa di diverso rispetto alle rappresentazioni precedenti: il cuore del messaggio di salvezza rimane invariato, ma da esso, più chiaramente che nelle scorse raffigurazioni, sgorgano segni ed immagini di speranza, cui è difficile sottrarsi soprattutto in questo difficile periodo; solidarietà, amore verso il prossimo, mestieri umili e antichi sono gli ingredienti del presepe di Artese.
“Sua Santità Benedetto XVI mi ha detto di valorizzare il senso della famiglia e della semplicità: per questo motivo – ha affermato Francesco Artese in occasione della presentazione della sua opera nella Sala stampa della Santa Sede – ho deciso di immergere Nostro Signore Gesù Cristo in un mondo di contadini, di pastori, di artigiani, di persone semplici, pronte, nei momenti di difficoltà a sostenersi vicendevolmente e a gioire per ciò che veramente conta”.
Orgoglio e gratitudine sono stati i sentimenti espressi dal Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo: <<un dono che richiama lo stile dei lucani – ha tenuto a sottolineare il Presidente – una comunità umile, di solito al riparo dalla ribalta, in grado di riflettere valori concreti, soprattutto in un periodo di profonda crisi>>.
Con una dimensione di circa 150 metri quadri, l’opera è realizzata interamente in polistirene ricoperto da malta cementizia per simulare il carattere poroso del tufo.
Accanto ad esso, al centro del colonnato di Piazza San Pietro si erge l’imponente esemplare di abete bianco offerto quest’anno al Papa dalla Regione Molise, proveniente dalla zona denominata Bosco degli abeti soprani.
L’albero di Natale è “segno e richiamo della luce divina che continua a risplendere su di noi e a illuminare ogni uomo che viene al mondo, specialmente quando dobbiamo attraversare momenti di incertezza e difficoltà”; con queste parole Benedetto XVI si è rivolto ai fedeli del comune molisano di Pescopennataro, ricevuti in udienza in occasione della presentazione dell’abete.
Alto 25 metri e ornato da più di duemila sfere colorate, l’albero di Natale di Piazza San Pietro, come di consueto, potrà essere ammirato fino al termine delle festività; successivamente sarà donato ad alcune associazioni che utilizzeranno il legno per trasformarlo in giocattoli destinati ai bambini meno fortunati.
Andrea Mazzuca (foto di Fabio Galli)
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