Tra i silenzi delle vette per avvicinare la bellezza
Nel cuore della Val di Sole, tra scenari eterni e squisitamente alpini, millenari ghiacciai e malghe trentine, riecheggiano «I suoni delle Dolomiti». Si è tenuta a luglio la tre giorni di trekking musicale che ha visto protagonisti Mario Brunello e Isabelle Faust. Il violoncellista castellano e la violinista tedesca uniti in un sodalizio artistico tra i rifugi del Cevedale. Il filo conduttore delle loro performances è la musica abbinata all’amore per la montagna e all’improvvisazione sul posto. Un’esperienza unica nel suo genere fatta di scorci teatrali assunti in chiave inedita, con la funzione di quinte teatrali e colti nella loro essenza, quali la scenografia disegnata da un bosco, da un prato o da un crepaccio; la natura fa da cassa di risonanza a dei capolavori di repertorio, i duetti di Maurice Ravel e Zoltàn Kodaly. Come racconta Mario Brunello: «Questi due pezzi sono i pezzi forti del nostro trekking e sono stati preparati col pubblico durante le passeggiate. Ci sono state discussioni con i partecipanti, occasioni di confronto e di scambio durante la camminata che preparano al momento dell’ esibizione». E’ un Mario Brunello decisamente di casa tra le montagne a parlare. A “Suoni delle Dolomiti” partecipa da ben 18 anni (dalla prima edizione della manifestazione) esportando in vetta una pluralità di generi e repertori, dal jazz alla canzone d’autore, dalla poesia al teatro, sulle vette alpine si spazia liberamente, si sperimenta, si inventa, come lui stesso rivela: «Il festival è maggiorenne, ha 18 anni quindi non teme nessun repertorio, serve solo trovare un luogo dove il silenzio sia profondo, affinché l’aria non disperda il suono». Da questa particolare mistura, che gioca sui binomi silenzio e musica, uomo e natura, è stata folgorata anche Isabelle Faust, violinista tedesca che ha imbracciato il violino a cinque anni d’età e da allora non se è più separata, percorrendo una carriera che l’ha portata ad affermarsi a livello internazionale. Per la prima volta insieme a Brunello, consegna una sua riflessione finale: «Valorizzare le ricchezze di un territorio attraverso l’arte e non solo attraverso i manufatti, investendo sulla musica ha dimostrato che ci sono altre vie per avvicinare il bello alle persone, a tutti». (www.isuonidelledolomiti.it)
(Valentina Calzavara)
Articolo partecipante al premio giornalistico La Voce della Bellezza e pubblicato su La Tribuna di Treviso
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