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Tecnologia italiana per la metropolitana di Riyadh

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07/08/2013

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Tecnologia italiana per la metropolitana di Riyadh

A volte c’è un po’ d’Italia anche in quei luoghi che, per cultura e tradizioni, sembrano lontani anni luce dal nostro Paese. È il caso della multinazionale Impregilo, colosso italiano nel settore di costruzioni e ingegneria che, dopo la discussa fusione avvenuta appena un anno fa con il gruppo dell’imprenditore romano Pietro Salini, si è aggiudicata la commessa per la realizzazione di una linea della nuova metropolitana di Riyadh, cuore nevralgico e politico dell’Arabia Saudita.

L’ambizioso e costosissimo progetto, commissionato dalla Riyadh Development Authority e annunciato recentemente dal principe Khalid bin Bandar bin Abdulaziz Al Saud, presidente della Commissione ministeriale per il Trasporto Pubblico e per lo sviluppo della città, prevede un investimento di 23,5 miliardi di dollari (circa 18 miliardi di euro) per dotare la capitale saudita di sei linee metropolitane nuove di zecca con l’obiettivo di agevolare il traffico nelle caotiche strade cittadine e migliorarne le infrastrutture, in previsione di un aumento demografico di oltre 2 milioni di abitanti nei prossimi dieci anni.

L’intera opera, i cui lavori inizieranno nei primi mesi del 2014 e termineranno nel 2019, coprirà una rete sotterranea di 176 chilometri ed è stata affidata a tre consorzi internazionali. Il primo, guidato dall’americana Bechtel Corp e da Siemens, si occuperà di tre delle sei linee per un contratto da 9,5 miliardi di dollari; il secondo comprende la spagnola FCC coadiuvata da giganti del calibro di Samsung e Alstom, e realizzerà due linee per circa 8 miliardi di dollari mentre il terzo, organizzato dalle italiane Salini-Impregilo e Ansaldo Sts, vedrà la partecipazione di altri big player del settore come Bombardier (Canada), Larsen&Toubro (India) e la saudita Nesma. Quest’ultimo consorzio si occuperà della “Linea 3” o “Red Line”, la più lunga (40,7 km), che collegherà Madina Al-Munawara ad Amir Saad bin Abdul Rahman Al-Awal Road, per un contratto di 6 miliardi di dollari (circa 4,5 miliardi di euro), in assoluto la commessa più ricca mai assegnata ad un’impresa italiana all’estero nel campo dell’ingegneria civile.

Salini-Impregilo percepirà la quota maggiore del pacchetto (1,5 miliardi) per realizzare, con Larsen&Toubro e Nesma, tutte le infrastrutture e le opere civili sulla Linea 3, comprese le due nuove stazioni landmark di “Qasr Al-Hokom” e “Western Station”. L’azienda italiana vanta tra l’altro una lunga serie di opere realizzate in Medio Oriente, dove ha già preso parte (ed è tuttora impegnata) alla realizzazione di infrastrutture in Qatar, a Dubai, Abu Dhabi, nonché nella stessa città di Riyadh, in cui ha edificato il suggestivo Kingdom Centre, grattacielo polifunzionale di 300 metri che svetta sulla metropoli saudita. È lo stesso Salini a tracciare un bilancio più che soddisfacente riguardo al sodalizio con Impregilo: «Confermiamo il nostro know how in questo campo: Impregilo e Salini insieme hanno realizzato 340 chilometri di metropolitane, non mi viene in mente una città al mondo da Caracas a San Francisco, da Copenaghen a Roma, da Atene a San Pietroburgo dove le due aziende negli anni non hanno contribuito ai lavori delle metropolitane. Il prossimo traguardo? A settembre verrà completata la fusione per incorporazione di Salini in Impregilo e poi lavoreremo per far crescere ancora di più il gruppo, in tutte le direzioni possibili».

Alla genovese Ansaldo, società controllata da Finmeccanica, spetteranno invece 680 milioni di dollari per curare tutta la parte tecnologica, dai sistemi di segnalamento all’ATC (Automation Train Control) passando per i sistemi di alimentazione, l’Operational Control Centre e l’attrezzatura dei depositi. La cifra è peraltro destinata a salire in virtù di un’opzione di ulteriori 249 milioni per i successivi dieci anni di manutenzione, che porterà il ricavo dell’azienda a sfiorare il miliardo di dollari. «Il contratto assegnatoci – dichiara Sergio De Luca, amministratore delegato di Ansaldo Sts – è il più importante aggiudicato ad Ansaldo Sts nel mercato del Middle East, area che presenta i maggiori tassi di crescita futuri ed evidenzia l’eccellenza tecnologica raggiunta dalla Società nel corso degli anni. Con il nuovo contratto confermiamo la nostra presenza in Arabia Saudita dove abbiamo già realizzato, in tempi brevissimi, la prima metropolitana automatica di questo paese, a servizio del più grande campus universitario del mondo». La fornitura dei nuovissimi treni elettrici senza fili, che andranno a completare il futuristico progetto della Linea 3, sarà invece a cura dell’azienda canadese Bombardier, specializzata nel settore dei trasporti.

Patrizio Iocchi

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