“Stellarum Opifice”, una lettera per Galileo Galilei
Quando la grandezza di un italiano si scontra con l’abbandono di un padre; quando la bellezza dell’Universo si scontra con l’angustia di una cella monacale. E’ anche “Stellarum Opifice, una lettera per Galileo Galilei”. Uno spettacolo diverso e interessante che verte su un rapporto epistolare fatto di dramma e parole. Al Piccolo Teatro studio di Milano è in scena sino al 26 maggio “ Stellarum Opifice Una lettera per Galileo Galilei”, a cura di Valeria Moretti. Marco Carniti segue la regia ed il progetto. La trama racconta della figlia illegittima di Galileo Galilei, Virginia, che viene mandata in un convento di clausura a soli tredici anni. Mentre il mondo di lei si chiude per accoglierla e proteggerla, il mondo del padre si apre, non solo a principi e principi matematici, ma soprattutto all’universo intero che si rispecchia nella sua volta celeste. E cosi’, mentre Galileo si avvicina alle stelle, si allontana in modo proporzionale dalla figlia. È il cuore di lei però che batte con più forza per cercare di avvicinarsi a quel padre con la mente troppo occupata e proiettata come per follia nell’universo della conoscenza. E’ un sovrapporsi di voci diverse ma uguali che si rincorrono, dove Suor Maria Celeste cerca di evadere da quel convento cosi’ claustofobico sulle ali di un amore a senso unico « Stellarum Opifice è un pretesto per parlare di cose che ci riguardano. Come l’abbandono del padre, il complesso di Telemaco» dice Carniti, il Dimenticate il Telemaco di liceale memoria, quello che attende con inquietudine e rabbia il ritorno di Ulisse, padre assente e ingombrante insieme. Vi consigliamo di non perderlo.
PICCOLO TEATRO
www.piccoloteatro.org
biglietteria telefonica :848.800.304
biglietti, abbonamenti per gruppi organizzati:
02.72333.216 Promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it
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