Stati Generali della Cultura: i moniti di Napolitano
Nuovo appello del Presidente Napolitano intervenuto ieri agli Stati Generali della Cultura. E questa volta arrivano dal Capo dello Stato accuse precise: la cultura è un settore ”trascurato per un lungo arco di tempo” e ”clamorosamente sottovalutato dalle istituzioni”. Inoltre ci sono ”incrostazioni burocratiche” che frenano le scelte governative.
Solo 8 giorni prima, alla consegna dei premi Vittorio De Sica 2012 e delle Maschere del teatro italiano al Quirinale, con il ministro della Cultura Ornaghi, Napolitano aveva insistito su un’esigenza:”E’ necessario – aveva detto – diffondere la consapevolezza, nella società come nelle istituzioni, guardando al presente e al futuro anche della nostra economia, dell’importanza del patrimonio artistico, culturale, storico e paesaggistico dell’Italia. Una importanza decisiva per il Paese e per la sua voce e riconoscibilità nel mondo”.
Tuttavia, parlare di ”emergenza cultura – secondo Napolitano – non è corretto. Piuttosto bisogna parlare di forte trascuratezza per un lungo arco di tempo. Una questione – ha chiarito – che non nasce con questo governo e neanche con il precedente. E’ stata una scelta di fondo trascurata da troppi decenni”.
Il Capo dello Stato è tornato a sottolineare le opportunità che offre la Cultura per i nostro paese anche perchè può essere ”il motore moltiplicatore dello sviluppo”. Oggi infatti “quello che ci deve assillare è come rilanciare lo sviluppo, l’occupazione”. La cultura può quindi “rappresentare il volano per una nuova prospettiva di sviluppo in Italia”.
Eppure in Italia ”persiste – ha notato il Capo dello Stato – una sottovalutazione clamorosa di queste tematiche da parte delle istituzioni politiche, di governo nazionale e locale e di diversi soggetti della società civile”. Una ”sottovalutazione clamorosa nelle politiche pubbliche” legata a una “scarsa consapevolezza del nostro patrimonio”.
Il Capo dello Stato ha ricordato ”scelta dell’Assemblea costituente per l’art. 9 della Costituzione, uno dei principi fondamentali della Carta. Una scelta meditata, lungimirante che abbraccia in due righe tutti gli aspetti che affrontiamo. Dobbiamo rendere omaggio a questi signori, che sapevano scrivere in italiano!”. Nell’articolo 9 – ha sottolineato Napolitano – si parla di promuovere lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e della tutela del nostro patrimonio storico, artistico della nostra nazione. Ebbene, dice il Presidente, ”la promozione e’ insufficiente” e questo porta ad ”un ulteriore incivilimento del Paese”.
Infine un monito al governo a stare più attento ai tagli nella spending review: la politica ha la responsabilità nel dire no e si’. Ma alla cultura bisogna dire più sì”.
Nicola Commisso
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