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Spadafora, creatività e tradizione nell’arte del gioiello

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19/03/2013

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Spadafora, creatività e tradizione nell’arte del gioiello

Negli anni Cinquanta, mentre Marylin Monroe conferiva ai diamanti lo status di migliori amici delle donne, un giovane ragazzo in un piccolo paesino della Calabria, San Giovanni in Fiore,  aiutava suo nonno a dare forma e luce ai più brillanti desideri femminili.Giovan Battista Spadafora, oggi, non solo è diventato uno degli orafi piùriconosciuti a livello mondiale, ma ha cambiato il modo di concepire il gioiello, rendendolo un oggetto innovativo e desiderabile non solo dall’universo femminile, ma anche da Papi, Re e Regine, Capi di Stato, stilisti e personaggi dello spettacolo di ogni età, sesso e provenienza.

La sua è una famiglia di orafi che, dal lontano 1700 trasmette di padre in figlio la lavorazione del nobile metallo e che, da allora, conserva intatti non solo gli strumenti ma anche le tecniche e i segreti per dare ai gioielli un taglio e una luce personale.Proprio grazie all’innovazione del suo lavoro, Giovan Battista Spadafora qualche anno fa si è aggiudicato un Oscar della Solidarietà, “per aver contribuito a dare al nostro paese degli autentici valori aggiunti, traducendoli in luminosa realtà”.

L’orafo delle madonne

Mentre ci mostra le vetrine del suo negozio di San Giovanni in Fiore, parte delle quali adibita a museo, ci racconta della sua fama di “Orafo delle Madonne”, dovuta ai numerosi diademi e monili che ha realizzato per diverse statue sacre e che, più di una volta, gli hanno fatto incontrare Papa Giovanni Paolo II: «L’incontro più emozionante con Papa Wojtyla è stato nel 1984 a Cosenza, quando creai una corona d’oro con cui il Papa incoronò la Madonna della Catena; lui capì quanto fossi emozionato e mi disse “Caro fratello Giovan Battista, hai fatto una cosa splendida, tu hai lavorato con la fede e non è da tutti costruire pezzo per pezzo ed in maniera minuziosa un’opera del genere. Questa è una cosa fatta con il cuore, vedrai che la Madonna capirà” ».

Da allora gli incontri con Papa Wojtyla sono stati molteplici e anche quando, nel 2005, Papa Benedetto XVI è subentrato a capo della Santa Sede, Giovan Battista Spadafora ha avuto modo di esprimere la sua devozione attraverso la sua arte, consegnandogli personalmente un calice realizzato totalmente in oro, commissionatogli dalla Niaf (National italian american foundation) per avvalorare l’accoglienzadel nuovo Papa.

Il gioiello del sacro, ma anche del profano

Nel 2006 partecipa ad Hollywood alla Notte degli Oscar, impreziosendo gli abiti della grande sfilata di moda con i suoi gioielli; tra i pezzi forti, Abracadabra, un anello che si trasforma in bracciale e Apriti Sesamo, un ciondolo indossabile in cinque modi diversi. Ma non è tutto: a ricevere i suoi splendidi gioielli e offrirgli i complimenti per il suo lavoro, tra i tanti, Roberto Benigni, Renato Balestra, Catia Ricciarelli, Ronald Reagan, Sofia Loren.

«Per rendere l’oro “dolce” e ben lavorabile – ci racconta – utilizzo la fusione degli ossi di seppia, che riesce a trasmettere delle sfumature davvero sorprendenti, conferendo al metallo una luce del tutto naturale: ecco perché gli stampi sono usati una sola volta».

A contribuire alla creazione dei suoi gioielli, i figli Giuseppe e Giancarlo conducono l’attività, e la figlia Monica si dedica a disegnare quelli che diventeranno dei veri e propri capolavori di oreficeria. Giovan Battista Spadafora, unendo competenza e inventiva, è un esempio di ingegno, stile e creatività genuina, quella che nasce e cresce in un piccolo paesino calabrese, impreziosisce il suo territorio, ed emana un bagliore che colpisce gli occhi di tutto il mondo, conferendo alla sua arte un’incalcolabile caratura.

Clara Cosenza

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In queste pagine parliamo delle belle persone che popolano questo Paese. Persone che non si arrendono anche quando la loro azienda fallisce, che sanno recuperare tradizioni antiche e valorizzare saperi dimenticati. Giovani che non aspettano il posto fisso, che sanno sfruttare gli studi fatti, che magari vanno all’estero e poi ritornano perché è bello fare impresa nel Paese più bello del mondo. Ma anche persone che si dedicano agli altri e che fanno della solidarietà uno stile di vita. Segnalaci queste persone: persone@lavocedellabellezza.it

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