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Silent spaces, la mostra nelle viscere della terra

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21/11/2016

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Silent spaces, la mostra nelle viscere della terra

15027823_1308424449208909_2571308329839663836_n Il silenzio di una grotta carsica millenaria amplifica la voce dell’artista Roberto Duse che ambienta la sua ultima personale a 70 metri di profondità. È “Silent Spaces”, l’originale esposizione allestita nella grotta Torri di Slivia, alle porte dell’omonimo borgo, in quella che gli speleologi considerano una “regina” del Carso triestino per l’incredibile ricchezza di concrezioni.

200 gradini conducono il pubblico in uno spazio unico, dove forme e colori sono il frutto del lento ed incessabile lavoro dell’acqua. Qui, nelle viscere della terra, tra gole e stalattiti, sono stati calati 10 pannelli di arte grafica su alluminio, una selezione degli ultimi lavori di Roberto Duse, tutti indissolubilmente legati in un modo o nell’altro al tema del silenzio. 15078635_1306930976024923_5206021053429223045_nL’artista dà così voce ad una riflessione che, in tale scenografico contesto, viene amplificata dalla poetica assenza di suoni della grotta, dove si scende in religioso silenzio, ascoltando il solo rumore dell’acqua e della natura.

L’emozionante mostra è l’ultima geniale trovata della TYPOS 2016, l’associazione culturale nata in memoria del grafico triestino Marco Stulle, prematuramente scomparso nel 2013. Con l’intento di far conoscere le nuove prospettive della produzione artistica grafica, organizza ogni anno uno o più eventi dal carattere originale, coinvolgendo designer e fotografi. Anche in questo caso coglie nel segno, ambientando – in una scenografia unica al mondo – una nuova personale di Roberto Duse, frutto di una selezione di opere già esposte presso lo Studio Faganel di Gorizia, qualche mese fa, con l’aggiunta di un lavoro inedito e di un omaggio a Marco Stulle.

14993310_1307388772645810_7889917204753046380_nInaugurate lo scorso 19 novembre, l’associazione propone nuove visite guidate il 25/26/27 novembre e il 2/3/4 dicembre, accompagnando il pubblico, preventivamente prenotatosi, attraverso un affascinante percorso espositivo tra stalattiti e stalagmiti. La grotta, rimasta chiusa per oltre quarant’anni, è oggi accessibile a piccoli gruppi di visitatori grazie ad un progetto di tutela attiva che vede coinvolti il Museo di Storia Naturale di Trieste, la facoltà di Geologia dell’Università di Trieste e l’Azienda agricola Le Torri di Slivia, proprietaria del terreno che nasconde la grotta e luogo di partenza delle  visite. Un felice connubio di pubblico, privato e no-profit che dà vita ad un evento unico nel suo genere: iniziative che pochi Paesi possono vantare di aver ospitato. (Foto tratte dal profilo facebook dell’Ass. cult. TYPOS 2016)

Silent Spaces – Grotte di Sliva
www.facebook.com/AssociazioneCulturaleTypos/

Camilla Cipolla

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