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Siena, Calvino, Sofronia e le “città invisibili”

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22/08/2015

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Siena, Calvino, Sofronia e le “città invisibili”

Italo calvino siena-A Siena, una delle città più belle, intriganti e ricche di fascino d’Italia morì 30 anni fa nell’ospedale Santa Maria della Scala, uno degli intellettuali più importanti del Novecento: Italo Calvino, che aveva con questa città un legame particolare. Accadde nella notte tra il 18 e il 19 settembre del 1985. Oggi, che il Santa Maria è diventato un centro monumentale ed espositivo, e proprio nel 2015, anno in cui Siena è Capitale italiana della Cultura, l’amministrazione comunale ha pensato di dedicare a Calvino una serie di eventi, legati alla sua opera ed alle sue idee.

Il Santa Maria  ospiterà il primo dei tre appuntamenti speciali dedicati al grande intellettuale e scrittore e alle sue “Città invisibili”.  Si tratta  della mostra di Ivano Tagetto che dal 19 settembre al 1 novembre trasforma il Santa Maria della Scala in Sofronia, una delle Città Invisibili: venti personaggi liberamente  realizzati con ferro e altri materiali di riciclo ed un bassorilievo di legno raffigurante in parte la città di Siena, una città per metà costituita da un circo, con giostra, cavalieri ed equilibristi e per metà da banche ed esercizi. Ogni sei mesi, metà di questa città viene smontata e sostituita, ed è quella delle banche e le attività ad esse connesse.italo_calvino

Oltre alla mostra di Tagetto da venerdì 18 a domenica 20 settembre sarà allestita al Santa Maria della Scala una videoinstallazione di Vanessa Rusci e Andrea Bassega, due artisti che faranno scoprire una Siena “Invisibile” attraverso un linguaggio comunicativo più che mai giovane affidato all’uso di immagini e video. Spazio anche ai più piccoli con la mostra multimediale “Le visibili città invisibili” a cura dall’associazione 47Rosso di Firenze, presso la galleria di Palazzo Patrizi (Casa della Città), dal 19 settembre al 15 ottobre. Si tratta di un percorso dedicato a grandi e piccini che unisce alla mostra una serie di laboratori didattici dedicati alle scuole ed iniziative collaterali a cura di Giocolenuvole. La mostra offre  una sintesi tra molteplici linguaggi, quali l’incisione (con trenta opere rappresentanti ognuna una diversa città), la musica, la tecnica cinematografica nota come stop-motion, la videoinstallazione,   cui il viaggiatore immaginario possa perdersi e ritrovarsi, guidato da un continuo susseguirsi di suggestioni sonore e visuali.

Teresa Russo

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