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Sgomberato il Cinema America, nonostante il ministro Franceschini

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04/09/2014

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Sgomberato il Cinema America, nonostante il ministro Franceschini

Cinema America, a Roma sgomberato spazio culturale. Germano: “Un paradosso”

 

 

Ieri mattina, in seguito all’intervento di reparti di Celere e Guardia di Finanza è stato sgomberato il Cinema America nel quartiere Trastevere di Roma. Dopo quasi due anni di occupazione e decine di iniziative e interventi, gli occupanti sono stati sgomberati nonostante le aperture di quest’estate del Ministro della Cultura Dario Franceschini che aveva dichiarato avviate le procedure per l’istutuzione del “vincolo d’uso” dello storico cinema romano. Difatti, nessuno se lo aspettava, neanche i giovanissimi attivisti che si chiedono come sia potuto accadere un voltafaccia simile. Sembra che la colpa sia ascrivibile a visioni discordanti nello stesso Partito Democratico da un lato seguace della linea del ministro Franceschini che voleva tutelare l’edificio e dall’altro sodale al sindaco Marino, e al segretario romano, che avrebbero altri progetti per l’immobile. Il fatto più eclatante, come preannunciato, è che la pratica per il vincolo di tutela necessitava ancora di novanta giorni per l’entrata in vigore definitiva e proprio su questo avevano puntato gli occupanti per avviare un percorso di riconsegna dello stabile. Invece gli incontri e i proclami per ora restano parole al vento e il destino di questa sala di proiezioni resta incerto, minacciato dalla spada di Damocle del profitto che lo vorrebbe trasformato in una palazzina con appartamenti di lusso proprio dai discendenti dell’architetto Angelo di Castro che l’aveva progettato e realizzato.

Unanime il coro di critiche dal mondo dello spettacolo. Molti si sono espressi negativamente sullo sgombero, da Paolo Sorrentino a Toni Servillo ma il più esplicito è stato senz’altro Elio Germano che ha dichiarato al Fatto Quotidiano:

Sono tornato ieri sera da Venezia e mi sono svegliato con questo paradosso, mentre si continuano a spendere soldi per festival, lustrini e presenze a gettone di attori hollywoodiani, nelle città si sgombera la cultura. Sono i rapporti tra le persone, gli incontri tra civis e polis e gli scambi di idee che possono fare ripartire la cultura e salvare la nostra società, invece ogni volta che si chiude uno di questi spazi si uccide il futuro. E’ imbarazzante tornare da Venezia e trovare le macerie del Cinema America, dove la cultura si vive e non si compra. Questi ragazzi sono partigiani della libertà, che hanno lavorato per il bene comune, per riprovare l’emozione di essere collettività. Come fa a chiamarsi illegalità questa occupazione se poi nel legale si specula e si cerca solo il guadagno personale? Chi ci governa che società ha in mente?”.

Domanda pericolosa.

 

Sabato Angieri

 

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