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Scuola di Adro, per mensa e autobus si tassano gli insegnanti

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18/01/2013

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Scuola di Adro,  per mensa e autobus si tassano gli insegnanti

La scuola Gianfranco Miglio di Adro, nel bresciano, torna ad essere la scena per un gesto di solidarietà.  E magari anche questa volta il sindaco tornerà  ad arrabbiarsi. Questa volta sono dieci insegnati ad autotassarsi di trenta euro al mese per pagare la mensa e lo scuolabus a 15 bambini di famiglie disagiate. Gli insegnanti  hanno deciso di pagare per loro il servizio fino alla fine dell’anno scolastico. Poi si vedrà. Ma dal 2010 l’Italia migliore sembra vincere sempre nel braccio di ferro col sindaco leghista Oscar Lancini.

Il polo didattico Gianfraco Miglio è  già noto alle pagine di cronaca per la vicenda del simbolo della Lega Nord, “Soli delle Alpi”, presente fino a poco tempo fa in ogni parte della scuola per volere del sindaco. Lo stesso sindaco che circa tre anni fa decise di sospendere il servizio mensa e scuolabus per le famiglie che non pagavano regolarmente la retta per motivi economici; una scelta che provocò indignazione nazionale.

 

Nel 2010, invece, un altro figlio dell’Italia migliore,  l’imprenditore bresciano Silvano Lancini aveva saldato il debito delle famiglie, sborsando di tasca sua i 10 mila euro mancanti all’appello. Successivamente sono state la Caritas e alcuni altri volontari a continuare a pagare questi servizi.

Adesso tocca agli insegnanti dell’istituto garantire il diritto scolastico ai propri alunni fino alla fine di giugno.  E con questo gesto sfidano a loro modo aperto il sindaco che non aveva esitato ad attaccare duramente sia il compaesano benefattore, Silano (che di cognome fa Lancini, come il sindaco)  sia il presidente della Repubblica che gli aveva conferito una onorificenza al merito della Repubblica.

In una lettera risentita al presidente Napolitano, il sindaco chiedeva spiegazioni a proposito di quel riconoscimento istituzionale che, a suo dire, come tutte le onorificenze, “quando vengono consegnate a cani e porci fanno divenire ingiustamente porci o cani anche quelli che veramente le hanno meritate”. Il sindaco aveva definito decisione del Quirinala “ingiusta e offensiva” per la gente di Adro accusando l’imprenditore Silvano Lancini di aver sfruttato la situazione per fini personali. Per tutta risposta l’imprenditore raccontò l’episodio da cui scaturì la sua idea di effettuare la donazione: aveva semplicemente ricevuto “una bellissima lettera con allegati 50 euro. Era firmata così: “Papà in cassa integrazione che fra qualche mese potrebbe avere gli stessi problemi di coloro che oggi non riescono a pagare la mensa”. L’imprenditore dedicò l’onorificenza ricevuta al quirinale proprio a quel papà, così come “alle mamme che per 24 anni hanno ben gestito la mensa”.

Fabio Pariante

 

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