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Sanremo, un Festival all’insegna della bellezza

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28/02/2014

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Sanremo, un Festival all’insegna della bellezza

sanremo_2014Anche quest’anno, il Festival di Sanremo è stato fotografia e racconto di tendenze e problemi legati al nostro Paese. A partire dalla scenografia, un palazzo del ‘700 ideato da  Emanuela Trixie Zitkowsky, che ha portato sul palco senso di abbandono e riscoperta. Due fattori che vivono profondamente nella Bellezza, tema di quest’anno, in tutte le sue forme.   Un po’  in onore all’omonimo capolavoro di Sorrentino, già vincitore del GoldenGlobe2014, che ha messo in scena le meraviglie capitoline, ma soprattutto per veicolare l’importanza dell’unicità che ci definisce e rende belli, non in senso estetico ma umano.

Questa bellezza è quella di ‘’Gillian, la modella che sta sulla sedia a rotelle’’ e di ‘’Seb, un bambino down di cinque anni che fa il modello’’. Due esempi che fanno ombra a lustrini e proporzioni per dire che ‘’La bellezza è altro, che siamo tutti diversi, a volte drammaticamente o esageratamente.’’

È il messaggio che vive anche nel testo della canzone vincitrice ‘’Controvento’’, un titolo topico e perfettamente in linea con la diversità. Dove la bellezza sta in un viaggio di vita che rende felici anche se difficile e in contrasto con quanto dettato dalla società.

È la speranza di ripartire dal lato positivo di ognuno di noi, che non coincide con un profilo destro o sinistro, ma con un talento da scoprire, curare e su cui costruirci per arricchire sia noi stessi che il nostro ambiente. Come Peppino Impastato, raccontato dal monologo di Luca Zingaretti, che ha fatto della costruzione del futuro la sua forza, tanto da perdere la vita pur di non rinunciarci.

Un messaggio importante per un paese come il nostro, colmo di grandi bellezze trascurate e nascoste da un senso estetico contaminato da parametri moderni interessati esclusivamente ai profitti. Il Festival vuole infatti porre l’accento sul patrimonio  che ci ha sempre contraddistinto e di cui non ci curiamo a dovere.  ‘’Siamo partiti da quest’idea di Bellezza –ha affermato Fazio- ispirandoci al lavoro meraviglioso del fotografo Massimo Listri, che ha ripreso luoghi in abbandono’’.

La convinzione è che gran parte della nostra ricchezza sia già stata costruita, ma purtroppo distorta dalla modernità e dalla sua ossessione per i profitti.  Vi è una linea sottile tra sviluppo e sfruttamento economico della cultura: ‘’Stiamo usando i luoghi simbolici come sfruttamento economico (…) ma le cose hanno un valore se riesci a vederle con gli occhi di oggi’’ ha detto Fazio. E in un secolo in cui i mausolei sono contornati da vetrine tutte uguali ‘’vi è un tradimento, perché ne deriva la trasformazione di quel luogo in un’altra cosa’’.

L’invito a scoprire l’essenza delle cose e di noi stessi sale sul palco dell’Ariston perché la bellezza ‘’risiede nelle cose importanti’’. È una necessità. Ed appartiene a tutti.

Giulia Coia

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La Voce della Bellezza

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