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Renzi “rottama” anche i suoi

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22/01/2014

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Renzi “rottama” anche i suoi

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Gianni Cuperlo si è dimesso da presidente del Partito Democratico. L’annuncio è arrivato ieri in una riunione alla Camera durante una riunione della minoranza Dem nella quale Cuperlo ha letto pubblicamente una lettera pubblicata ieri sulla sua pagina Facebook ed inviata anche al segretario del suo partito Matteo Renzi. Nella missiva si legge: “Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero. Mi dimetto perché voglio bene al Pd e voglio impegnarmi a rafforzare al suo interno idee e valori di quella sinistra ripensata senza la quale questo partito semplicemente cesserebbe di essere. Mi dimetto perché voglio avere la libertà di dire sempre quello che penso. Voglio poter applaudire, criticare, dissentire, senza che ciò appaia a nessuno come un abuso della carica che per qualche settimana ho cercato di ricoprire al meglio delle mie capacità“. Insomma, la preoccupazione per la linea fin’ora dettata dall’attuale segretario è evidente così come l’impotenza di una parte del Pd che non riesce in nessun modo ad arginare lo strapotere dell’ex-sindaco di Firenze. Il quale, del resto, non ha tardato a rispondere con il solito atteggiamento e le parole di circostanza che tante volte abbiamo letto. In estrema sintesi: “prendo atto della decisione, ringrazio ma non c’era bisogno di creare tanto baccano, ora andiamo avanti”. Riportiamo per dovere di cronaca le parole di Renzi che ha dichiarato: «In un Partito democratico le critiche si fanno, come hai fatto tu ma si possono anche ricevere. Mi spiace che ti sia sentito offeso a livello personale.Ti ringrazio per il lavoro che hai svolto nel tuo ruolo e sono certo che insieme potremo fare ancora molto per il Pd e per il centrosinistra. Ci aspetta un cammino intenso che può finalmente cambiare l’Italia (…) Si poteva fare meglio? Sì, certo. Ma fino ad ora non si era fatto neanche questo. E rimettere in discussione i punti dell’accordo senza il consenso degli altri rischia di far precipitare tutto.  Sono certo che questo non sia il tuo obiettivo e che – pur con funzioni diverse – ripartiremo insieme».

In serata, il neosegretario (futuro premier?), ospite da Bruno Vespa a Porta a Porta ha dichiarato: «A me piacerebbe che non fosse uno dei miei, del mio giro ristretto». Sembra proprio che Renzi abbia scelto per se l’epiteto di “il giusto”: vedremo quanto reggerà prima di diventare “il giudice” o “il carnefice”.

 

Sabato Angieri

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