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Qurami: è tutta italiana l’App elimina-code

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19/12/2012

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Qurami: è tutta italiana l’App elimina-code

La fila allo sportello, un vero e proprio incubo per il cittadino, potrebbe essere presto solamente un ricordo. Grazie a Qurami, la prima app per smartphone e tablet che promette di eliminare le snervanti code dagli uffici. La vera notizia, però, è che non si tratta della solita trovata di qualche ricercatore orientale o americano; perchè Qurami è un progetto tutto italiano. L’idea nasce nel 2010, quando le applicazioni digitali non erano ancora entrate così prepotentemente nelle nostre vite; Roberto Macina, all’epoca studente d’ingegneria informatica all’università “Roma Tre”, era in fila da oltre un’ora alla segreteria della sua Facoltà per consegnare la domanda di laurea; fu allora che, per sua stessa ammissione, pensò: “Possibile che non esista un sistema che mi eviti di perdere tutto questo tempo?”. Decise di farlo lui: convinse due amici, Manolo Abrignani e Alessio Palaferri, a lasciare i rispettivi impieghi e ad investire tutte le loro risorse in una Startup (all’inizio furono stanziati circa 20mila euro). Stava per prendere vita Qurami, il software elimina-code.

A conti fatti, il loro coraggio è stato pienamente ripagato: in appena due anni Qurami è diventata un’applicazione disponibile (gratuitamente) su tutte le piattaforme (iPhone, Android, Symbian, Windows Phone e Blackberry) e la società di Macina e soci ha stretto una serie di accordi con importanti aziende, pubbliche e private: le Province di Roma e Milano, il Comune di Firenze, la Camera di Commercio di Milano, Trenitalia e le Università “La Sapienza”, Luiss e Tor Vergata di Roma, per citarne alcuni. Non male per un progetto che è entrato ufficialmente in funzione solamente il 10 ottobre scorso. Un successo dovuto, probabilmente, al suo funzionamento estremamente semplice: si apre la App dal dispositivo su cui s’installa, si sceglie l’amministrazione a cui ci si rivolge e si “prenota” il proprio turno; attraverso, poi, una serie di messaggi, Qurami avverte dell’avanzamento della “fila virtuale” in modo che ognuno si possa regolare sul momento in cui recarsi fisicamente allo sportello e richiedere il servizio desiderato.

In questo modo, non solo si evitano inutili perdite di tempo (tempo utilizzabile dall’utente per sbrigare altre faccende, ottimizzando le proprie giornate) ma si contribuisce a rendere le famiglie un po’ meno povere. Il Codacons, in una recente indagine, ha infatti stimato che ogni italiano perda in fila circa 400 ore all’anno; perdita che, sempre secondo le stime, si traduce in 40 miliardi di euro sottratti, complessivamente, alla collettività. Ora che Qurami è una realtà consolidata le ambizioni dei suoi creatori non si fermano di certo. Il prossimo step sarà quello di varcare i confini nazionali e promuovere Qurami in Brasile per utilizzarlo durante i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Noi, invece, per ora ci accontentiamo di quello che hanno fatto in Italia e sarebbe veramente un punto di svolta nei rapporti tra cittadino e aziende erogatrici di servizi se, in futuro, tutte le amministrazioni si dotassero di sistemi digitali come questo.

Marcello Gelardini –  Lumsa News

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