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Piacenza. Gli affreschi del Pordenone visti da vicino

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24/02/2018

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Piacenza. Gli affreschi del Pordenone visti da vicino

Dal 4 marzo al 10 giugno sarà aperta la “salita del Pordenone” nella basilica di Santa Maria di Campagna. 

Il 4 marzo non è soltanto la data delle elezioni legislative in Italia, una data che può dividere o unire gli italiani nella costruzione del futuro del Paese. Il 4 marzo è anche la data in cui tutti gli amanti dell’arte, italiani e stranieri, avranno la possibilità di unirsi nell’ammirare da vicino gli affreschi di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, nella basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza.

Dal 4 marzo e fino al 10 giugno, due date da ricordare per non perdere l’occasione, sarà aperta la “Salita al Pordenone” nella Basilica con la possibilità per i visitatori di osservare da vicino gli affreschi di Giovanni Antonio de’ Sacchis in tutta la loro bellezza e suggestione.

Nella cupola è percorribile una galleria circolare, aperta sull’esterno della città, il cui panorama è così godibile a 360 gradi.

Nella sala Richetti della Banca di Piacenza (che l’ha organizzato) si è tenuta nei giorni scorsi la presentazione ufficiale dell’evento realizzato con la collaborazione del Comune, proprietario della basilica, e del Convento dei Frati Minori Osservanti (che ne sono comodatari) e che si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

La basilica piacentina non è tra le mete preferite dei tour operator, ma – come ha sottolineato Corrado Sforza Fogliani, presidente del Cda della banca – “Santa Maria di Campagna era crocevia di artisti, non esiste centimetro della chiesa che non sia affrescato o coperto da dipinti”.

Non è solo l’arte che deve spingere gli amanti della bellezza a recarsi a Piacenza. Per padre Secondo Ballati, guardiano del convento dei Frati Minori della Basilica, questa è “un’occasione per far conoscere le bellezze di Santa Maria di Campagna, per ammirare opere d’arte, ma anche per sentire l’esperienza spirituale della fede”.

Da non perdere anche altre manifestazioni piacentine. Collegati alla “salita al Pordenone”, sono stati organizzati a Palazzo Galli le mostre “Il Genovesino e Piacenza” e “I nuovi Ghittoni e i disegni della collezione Banca di Piacenza”.

Inoltre, grazie a una sinergia con la Diocesi, sarà anche possibile nei giorni indicati abbinare l’evento alla salita alla mostra “I misteri della Cattedrale” che comprende anche la salita alla cupola del Guercino in Duomo.

C’è poco da aggiungere, se non che in Italia non ci sono “molte” città d’arte, ma sono “tutte” o quasi tutte città d’arte. Anche il più piccolo paesello ha la sua chiesetta affrescata. E Piacenza, una delle tante capitali del passato, di un passato che ha lasciato testimonianze nella storia attraverso capolavori d’arte, è sicuramente una delle più ricche di bellezza da scoprire o da riscoprire. L’occasione non va persa.

Bruno Cossàr

 

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