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Pesaro e Rossini, accoppiata da 11 milioni di euro

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24/08/2012

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Pesaro e Rossini, accoppiata da 11 milioni di euro

L’esecuzione del Barbiere di Siviglia nella nuova edizione critica curata da Alberto Zedda e pubblicata dalla Fondazione Rossini e da Casa Ricordi, ha chiuso il 22 agosto al Teatro Rossini di Pesaro la 33.ma edizione del  Rof , il Rossini Opera Festival un grande appuntamento culturale internazionale e  anche una collaudata ed oliata macchina per lo sviluppo del comune marchigiano e dell’intera provincia.  Nel 2011 i 5 milioni  del bilancio e della Fondazione  hanno attivato a Pesaro  un volume d’affari di 11 milioni. Con un moltiplicatore  pari a 7 delle risorse investite nel territorio per l’occasione. “La cultura raddoppia le entrate, eppure da noi la si scansa come spreco” ha commentato Natalia Aspesi nella sua rubrica “Venerdì” su la Repubblica del 17 agosto scorso dedicato al “turismo d’opera”, all’instancabile pellegrinaggio dei melomani di tutta Europa verso i templi di questo tipo di musica: da Salisburgo alle mete classiche italiane di Verona (all’Arena), Macerata (allo Sferisterio), Torre del Lago Puccini, Martina Franca e appunto Pesaro.

Ma Pesaro ha saputo costruire, intorno al suo Rof, una serie di eventi culturali che valorizzano i suoi teatri e le sue arene, ma anche il patrimonio di bellezze naturali e di tradizioni gastronomiche gelosamente custodite. Basta dare un’occhiata al Portale della Cultura del Comune  per rendersi conto di quanto sia forte l’attrattiva della lunga estate pesarese per grandi e bambini. In agosto, per esempio,  l’area archeologica di Colombarone è  aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20 per offrire una affascinante passeggiata nel tempo, dall’età romana al Medioevo e per . far conoscere e sperimentare a bambini e ragazzi i segreti di antiche tecniche: dal mosaico all’affresco, dal lavoro dell’archeologo alle piante aromatiche dei Romani.L'auditorium Pedrotti di Pesaro costruito nel 1892

Il Teatro Rossini, costruito nel 1637 come Teatro del Sole,  riedificato nel 1818 nella veste attuale e inaugurato da Gioachino Rossini, al cui nome fu intitolato nel 1855 resta comunque il fulcro del Rof e della sua capacità di attrazione internazionale. I “numeri” di questo fenomeno sono stati nel luglio scorso nella sede della Camera di commercio di Pesaro con lo studio “Il Rossini Opera Festival nell’economia pesarese”, realizzato a cura dei professori Giorgio Calcagnini e Francesca Maria Cesaroni della facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Urbino. E in quell’occasione il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e il sovrintendente del Rof Gianfranco Mariotti hanno annunciato che lo studio sarà replicato anche in relazione all’edizione 2012 del Festival che, a dispetto della crisi,ha realizzato un altro “boom” di presenze. I motivi?  Di certo – ha  afferma il sovrintendente Gianfranco Mariotti – l’estrema fidelizzazione del nostro pubblico, per due terzi composto da stranieri. E poi la nostra formula, che unisce il massimo rigore verso le partiture originarie a una libertà nei linguaggi della messa in scena in grado di arrivare al cuore dello spettatore di oggi”.

“In questo periodo di crisi – si legge nello studio –  il ROF rappresenta un’opportunità per l’economia pesarese per attenuare le difficoltà che, invece, altri comparti stanno sperimentando. Ed ecco qualche numero tratto dallo studio.

Dall’analisi svolta risulta che, in media, l’incremento di fatturato imputabile al ROF si colloca al 21%, anche se è presente una accentuata variabilità settoriale. Si va, infatti, dal quasi 42% delle strutture alberghiere al 5% delle gioiellerie-orologerie. Nel complesso, tuttavia, le differenze settoriali riflettono abbastanza bene le aspettative riguardo alle attività più direttamente interessate dalla presenza della manifestazione rossiniana in città. Accanto alle attività alberghiere, gli incrementi di fatturato più elevati sono riscontrabili per i bar-gelaterie (+33,6%), la vendita di maioliche artistiche (conferma di presenze appartenenti a classi di reddito superiori alla media) e le enoteche (+30%), i negozi di calzature (+20%). Inferiori alle aspettative sono, invece, i risultati relativi alla ristorazione (+17,6%) e all’abbigliamento (+15%). Variazioni significative di fatturato sono, infine, riscontrabili nel caso dei parrucchieri per signora, delle librerie e della vendita di prodotti naturali e artigianali (+15%) .

Ma i benefici influssi del Festival vanno oltre il mese di agosto. Nei mesi di giugno e luglio, il Rossini Opera Festival agisce positivamente sulle attività produttive attraverso la presenza a Pesaro delle maestranze e degli artisti impegnati per le prove che ha prodotto un aumento di fatturato del 12% a giugno e del 15% a luglio.

L'Adriatic Arena di Pesaro, costruita nel 1996Nel complesso – specifica la ricerca – “a fronte di risorse investite dal territorio che nel 2011 sono risultate pari a circa un milione e 500 mila euro, il ROF è stato in grado di attivare un volume di affari nell’ordine di quasi 11 milioni di euro, corrispondente a un moltiplicatore pari a 7. La capacità del ROF di agire come importante generatore di risorse risulta peraltro confermata anche se la valutazione viene effettuata rapportando le risorse generate con quelle complessivamente impiegate. Tenendo conto che il bilancio complessivo della Fondazione Rossini Opera Festival è pari a circa 5 milioni di euro, ne consegue, infatti, che la manifestazione rossiniana si configura come un importante “moltiplicatore” di ricchezza, di valore superiore a 2.

“La valutazione qui presentata – conclude la ricerca – risulta sicuramente sottostimata rispetto all’effettivo impatto complessivo del ROF sul territorio provinciale,dal momento che non ne considera gli effetti di medio e lungo periodo. Livelli di attività più elevati, una domanda di servizi innovativi e non facilmente reperibili, il rafforzamento dell’identità di una destinazione turistica sono solo alcuni dei fattori che possono stimolare la creazione di nuove imprese”.  (Nicola Commisso)

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