Per un nuovo ambientalismo, dialogo con i maestri
L’associazione “Gli asini” e la rivista “Lo straniero” promuovono, con il sostegno e il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Venezia, il convegno “Per un nuovo ecologismo. Laura Conti vent’anni dopo” sabato 8 giugno 2013 dalle 9 alle 19 presso la Plip Centrale dell’Altraeconomia di Mestre, a partire dall’esperienza e dall’opera di Laura Conti, medico, partigiana e ambientalista, autrice di Che cos’è l’ecologia (in ristampa per le Edizioni dell’Asino, con le revisioni volute dall’autrice) scomparsa nel 1993.
Il convegno si propone, nella sua prima parte, di ripercorrere in modo critico la storia dell’ambientalismo italiano anche attraverso i racconti di alcuni protagonisti, e nella seconda parte di rilanciare l’universalismo ecologista, coinvolgendo la frammentata galassia di lotte per l’ambiente (dalla difesa dei beni comuni, come l’acqua pubblica, ai movimenti di opposizione alle cosiddette grandi opere) attive nei nostri territori.
È prevista la partecipazione, tra gli altri, di Giorgio Nebbia (con un intervento video), Pier Paolo Poggio (direttore della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia), Gianfranco Bettin (Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia)Francesco Carnevale (medico del lavoro), Luca Rastello (autore di Binario morto. Lisbona-Kiev. Alla scoperta del Corridoio 5 e dell’alta velocità che non c’è), Chiara Certomà (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Paolo Carsetti(portavoce del Movimento per l’Acqua Pubblica), Luca Giunti (guardiaparchi Comunità montana bassa Val Susa),Gemma Beretta (Circolo Legambiente di Seveso), Giulio Marcon (parlamentare indipendente Sel).
L’obbiettivo è di rivalutare l’impegno politico, l’opera, anche letteraria, e l’attività pedagogica della precorritrice della cultura ambientalista in Italia, attraverso la testimonianza delle lotte ecologiste a partire da quelle legate al mondo del lavoro. Laura Conti fu tra i primi a introdurre in Italia riflessioni sui problemi dello sviluppo, dei limiti delle risorse, del rapporto tra sviluppo industriale e conservazione della natura: il suo nome è anche legato al disastro di Seveso del 1976, dopo il quale si impegnò, con inchieste e attività politica e parlamentare nelle file del Pci e nell’associazione Arci, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento industriale, persuasa che la cultura ambientalista dovesse trovare un concreto sbocco politico.
Nella seconda parte del convegno, strutturata come tavola rotonda, si tenterà un bilancio delle inadempienze dei “verdi” e degli ambientalisti italiani negli ultimi trent’anni, mettendo in luce le questioni decisive per il nostro presente e l’immediato futuro: la mobilità, i trasporti e le grandi opere; le energie rinnovabili, gli impianti energetici e la crisi dell’attuale modello di sviluppo; le risorse del territorio e i beni comuni. Proprio per questa doppia natura dell’incontro, le figure di studiosi, attivisti e operatori invitate a partecipare appartengono a mondi e generazioni eterogenei tra loro, nella consapevolezza che la strada per un nuovo ecologismo passa anche attraverso un dialogo critico con i maestri e le esperienze del passato.
(c.m.)
Lascia un commento