Per la prima volta in mostra a Conegliano i capolavori dei Vivarini
Colori intensi e fondi oro che rievocano nature e paesaggi delicati e magnifici. Cromatismi eccezionali e troppo spesso messi in secondo piano. Oltre quaranta opere, tra polittici, ritratti, pale e tavolette, provenienti da tutta Italia e non solo. Tutto questo è la mostra “I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento”. Promossa dal comune bresciano di Conegliano e da Civita Tre Venezie, l’esposizione costituisce il terzo appuntamento del ciclo progettato da Giandomenico Romanelli per Palazzo Sarcinelli, dopo le rassegne dedicate al Cinquecento inquieto e ai capolavori del Carpaccio. L’evento si svolgerà dal 20 febbraio al 5 giugno prossimi.
Prima ad occuparsi dell’attività creativa di una delle famiglie più influenti nel panorama pittorico veneziano a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, la mostra riunisce opere di Bartolomeo, Antonio e Alvise Vivarini. Per ognuno di loro, la rassegna segue i percorsi individuali e comuni, con l’obiettivo di mettere in luce, non solo i loro caratteri e le loro peculiarità ma anche il dialogo con i maggiori artisti dell’epoca. In questo senso, saranno molti i riferimenti a maestri contemporanei come Filippo Lippi, Mantegna, Donatello, Paolo Uccello, Antonello da Messina o gli artisti fiamminghi.
All’esposizione, inoltre, si affiancheranno una serie di itinerari alla scoperta di capolavori sparsi sul territorio della Marca trevigiana, che riconducono seguaci e contemporanei direttamente ai Vivarini. È questo il caso della “Pala del Giorgione” nel Duomo di Castelfranco Veneto. La “Vergine Assunta” di Lorenzo Lotto nel Duomo di Asolo. O “La Madonna con Bambino” di Cima nel Duomo di Conegliano.
Lorenzo Fusco
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