Olivia Balzar: Alice nel “paese della realtà”
Una poetessa che sembra essere uscita direttamente dalla penna di Louis Carrol. Un’ Alice dei giorni nostri che riesce a trasformare l’inchiostro in mondi diversi, nuovi, dalle sfumature variopinte e acromatiche. Olivia Balzar è una scrittrice davvero sorprendente, leggendo i suoi poemi sembra quasi di sfogliare un album di fotografie. Si percepisce la luce, l’atmosfera gli odori i profumi e addirittura i sapori di quello che si sta leggendo: è come se il lettore fosse catapultato in un vortice di emozioni fatto di musica, romanticismo antico, pizzo, ed eleganza di un’altra epoca. In ogni poesia possiamo trovare lo specchio di una sensibilità disarmante e malinconica che riesce a toccare le corde dell’animo di chi legge scuotendolo e a ritmo di una “pioggia di novembre”. Un’ Alice dalle sfumature dark e romance che ha creato un wonderland timburtiano e diverso dal solito dove perdersi è uno degli “incubi” più belli che una persona possa fare. Esce a maggio Zucchero Filato (Ismeca Libri), il suo nuovo libro contente emozioni, carne, sangue e lacrime: un biglietto di sola andata per un Paese delle Meraviglie onirico che sa di rock ‘n’rol .
Dal suo sito abbiamo tratto questa bellissima poesia
Gocce di assenzio
Buonanotte Roma Calda, avvolgente e luminosa è questa notte. Dolce, bello e amico è il tuo sorriso. Grandi e sinceri i tuoi occhi azzurri persi nelle risate di una serata simile a mille altre della mia vita, della tua, della vita di questa gente intorno a noi, ombre lontane. Chi sono? Chi è quella gente?Incrocio gli sguardi di sconosciuti tra i viottoli di Trastevere. Risate così forti per ignorare il pianto. Chiacchiere così fitte per non sentire il dolore. Anestetico allo zucchero filato.Il pensiero ritorna là dove non avrebbe dovuto. Avete mai provato la sensazione di un buco nero dentro l’anima? Mi stava inghiottendo quella macchia. Aveva il colore della pece. Era un vortice che non lasciava scampo. Annegavo nei pensieri.Jägermeister con ghiaccio. Organo Hammond. Ray Manzarek che suona. Gente. Risate. Sguardi. Sto bruciando dentro, esaurendo l’energia. Cenere alla cenere. C’mon baby, light my fire. Salvami! Tu, amica, sorella. Salvami. Salvami da ciò che mi divora. Salvami dagli specchi infranti. Salvami da me stessa.
Caterina Mollica (Aris)
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