Nelle acque di Porto Cesareo rivive un tesoro archeologico naturale
È grazie ad un bellissimo filmato pubblicato dal fotografo e videomaker Emiliano Peluso, che in rete stanno circolando le affascinanti immagini delle colonne greco-romane, insabbiatesi a soli 4 metri e mezzo di profondità e a circa 80 metri dalla costa di Torre Chianca.
Ci troviamo nel parco marino di Porto Cesareo, nel Leccese: si tratta di un patrimonio di 5 colonne monolitiche, un vero e proprio tesoro archeologico naturale, che da tempo immemore giace sul fondo del mare. I manufatti risalgono al II secolo d.C. e sono stati realizzati in marmo cipollino.
Proprio nel sito archeologico sommerso, che ricade in quella che oggi è la zona C dell’Area marina protetta, affondò un’imbarcazione greca proveniente dall’isola di Eubea, con tutto il suo carico di manufatti, comprese le cinque colonne di marmo cipollino delle cave di Karystos: le colonne misurano 9 metri di lunghezza e 70 – 100 cm di diametro.
Rinvenuto nel 1960, del relitto oggi non rimane nulla se non queste colonne sul fondale, ricoperte da alghe verdi e qualche spugna. Altri reperti, come anfore e laterizi, sono invece conservati nel Castello Aragonese di Taranto.
Patrizia Giannotti
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