Museo di Roma in Trastevere, parte la mostra l’urlo indifferente
Trovarsi soli sulla cima di una montagna tra alberi, erba e rocce. Affacciarsi e lanciare una richiesta d’aiuto. Ricevere in cambio, solo l’eco della nostra voce perché la natura resta insensibile al nostro dolore. È questo il senso della mostra “L’urlo indifferente”, promossa dall’assessorato alla Cultura e al turismo di Roma fino al prossimo 21 giugno al Museo di Roma in Trastevere, per commemorare il centenario della prima guerra mondiale. Una raccolta di venti fotografie, realizzate da Stefano Cioffi nei luoghi della Grande guerra, seguendo il racconto dell’ufficiale alpino Giovanni Battista De Gasperi.
Geografo e geologo italiano, De Gasperi divenne famoso nel 1915 per un’avventurosa spedizione nella Terra del fuoco, organizzata da Alberto Maria De Agostini. Di ritorno nello Stivale, lo studioso venne arruolato nel 1916 per combattere la guerra di posizione contro gli austriaci sul Passo di monte Croce, tra Coltrondo e Padala nel Comelico. Morì, a soli ventiquattro anni, in un combattimento sul monte Maronia, nell’Altopiano di Folgaria, lasciandoci centinaia di pubblicazioni e un diario, dal quale trae ispirazione la mostra.
Scattate quasi interamente negli stessi giorni dell’anno in cui un secolo prima De Gasperi scrisse i suoi appunti, le immagini di Cioffi immortalano aree isolate avvolte nella nebbia, trincee abbandonate, boschi spettrali e sentieri infiniti, che trasmettono l’alienazione e l’insensatezza vissuta più di un secolo fa dai soldati italiani su quelle montagne. In questo senso, il lavoro del fotografo non tende unicamente alla documentazione storico-geografico ma a una ricerca più profonda, in cui il territorio della guerra e della morte, diventa il simbolo dell’irrisolvibile rapporto tra l’uomo, con le sue futili azioni e la natura indifferente.
Lorenzo Fusco
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