Maxxi di Roma. Ancora poco tempo per visitare le mostre con lo sconto
Biglietto speciale a 7 euro per mostre e progetti speciali nel mese di agosto.
Chi ama l’arte, forse, la ama di più se riesce a vederla con un po’ di sconto. Studenti e persone costrette dai tempi a fare i conti con le proprie tasche, hanno ancora tre settimane di tempo al Maxxi di Roma per usufruire del biglietto speciale a 7 euro che consente di visitare le dodici mostre e progetti speciali in corso, fino alla fine di agosto, con apertura straordinaria ogni giovedì fino alle 22.
I visitatori possono scoprire le opere di oltre 40 artisti africani nelle mostre African metropolis. Una città immaginaria (fino al 4 novembre) e road to justice (fino al 14 ottobre), che presentano la vitalità della scena artistica di un continente legato a doppio filo all’Europa, ed esplorare le installazioni immersive dei finalisti del Maxxi Bulgari Prize, Talia Chetrit, Invernomuto e Diego Marcon (fino al 4 novembre).
Gli appassionati possono ripercorre oltre 50 anni di storia dell’Italia attraverso la sua architettura in Gli architetti di Zevi (fino al 23 settembre) e scoprire l’architettura Bauhaus di Tel Aviv, the White City (fino al 2 settembre), per poi immergersi nell’universo sonoro di Nico Vascellari Revenge (fino al 9 settembre), visitare The Place to Be, la mostra dedicata alla collezione permanente che in autunno sarà protagonista di un nuovo allestimento, rilassarsi e rinfrescarsi all’ombra della Green Gallery, l’installazione vincitrice di Yap Rome @ Maxxi (fino al 21 ottobre), un’oasi di verde nella piazza del museo.
Vanno segnalati, tra i progetti speciali: il dialogo tra La Velata di Antonio Corradini e VB74 di Vanessa Beecroft, parte della mostra Eco e Narciso realizzata insieme a Palazzo Barberini, che propone un intenso dialogo tra arte antica e contemporanea (fino al 28 ottobre); la storia e l’evoluzione della sound art italiana raccontati in When Sound Becomes Form (fino al 28 ottobre); la video gallery del museo con la rassegna dedicata a Jonathas De Andrade (fino al 2 settembre), i progetti del gruppo torinese Nesxt protagonista della nuova edizione di The independent (fino al 17 febbraio 2019).
Il 26 settembre prendono il via le nuove mostre con La collezione San Patrignano. Work in Progress, una raccolta di opere contemporanee donate alla Comunità da collezionisti, gallerie e dagli artisti stessi, ospitata negli spazi Extra Maxxi. Realizzata in occasione del 40esimo anno dalla fondazione della Comunità, la mostra comprende un’ampia rappresentativa selezione dell’intera raccolta con opere di Vanessa Beecroft, Giorgio Griffa, Yan Pei Ming, Michelangelo Pistoletto, Julian Shnabel, Sandro Chia, Enzo Cucchi e altri.
Il 28 settembre apre al pubblico la prima personale italiana ed europea di Caline Aoun, vincitrice del Premio Deutsche Bank Artist of The Year 2018/2019. La mostra seeing is believing – a cura di Britta Färber, capo curatrice del dipartimento Art, Culture & Sports di Deutsche Bank e Anne Palopoli curatrice del Maxxi – presenta 4 opere site specific di cui due grandi installazioni ambientali della giovane artista libanese (Beirut, 1983) ed è parte del progetto Expanding The Horizon, programma del Maxxi dedicato allo sviluppo di collaborazioni internazionali tra il museo, altre istituzioni culturali e collezioni private. Dal 20 ottobre Low Form.
Immaginari e Visioni nell’Era dell’Intelligenza Artificiale, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, porta al Maxxi i lavori di 16 artisti internazionali che esplorano un nuovo immaginario fortemente suggestionato dalla rivoluzione digitale. Oltre 20 opere – tra cui i lavori di Trevor Paglen, Carola Bonfili, Agnieska Polska, Luca Trevisani, Ian Cheng, Lorenzo Senni e Avery Singer – che spaziano tra visual, digital e sound e sembrano appartenere a un Surrealismo del XXI secolo, in un percorso fatto di sorprese, visuali inedite, riflessioni, su una nuova dimensione dell’arte, multimediale, multisensoriale e immersiva. Dal 7 novembre con Paolo Pellegrin.
Un’Antologia, a cura di Germano Celant, il museo dedica una grande mostra al fotografo vincitore di dieci edizioni del World Press Photo Award. La mostra rivela attraverso piu’ di 200 scatti il suo percorso creativo e documentario e i temi che animano la sua ricerca. Per Pellegrin il documento fotografico è testimonianza d’indagine e di partecipazione, ricerca dell’anima del momento. La mostra, divisa in due sezioni dedicate all’essere umano e alla natura, presenta anche un lavoro commissionato dal Maxxi, dedicato all’Aquila e alla sua ricostruzione.
Il 10 novembre apre la prima personale dedicata a Zerocalcare, fenomeno del fumetto, tra le figure più interessanti e complesse della scena culturale italiana degli ultimi anni. La mostra, a cura di Giulia Ferracci, coprodotta con Minimondi Eventi e realizzata in collaborazione con Silvia Barbagallo, ripercorre tutti gli anni del suo lavoro, da sempre legato alla scena underground, portavoce sensibile e consapevole della generazione Anni 90. Negli spazi Extra Maxxi saranno esposti poster, un’ampia selezione di illustrazioni, copertine di dischi, una selezione di tavole originali dei suoi nove libri, magliette, loghi, etichette per bevande e una lavoro site specific prodotto dall’artista per la mostra.
Dal 21 novembre la Galleria 1 al piano terra ospita un nuovo allestimento della Collezione d’arte, architettura e fotografia del museo, dedicato soprattutto alle nuove acquisizioni. Il 7 dicembre la grande mostra La Strada. Dove si crea il mondo, a cura di Hou Hanru e del team curatoriale del Maxxi. Dopo l’importante esperimento di Open Museum Open City che nel 2014 trasformò il museo in un forum aperto a forme libere di espressione artistica e nuove modalità di partecipazione, con questa mostra il Maxxi diventa una strada-museo, che mette insieme opere, eventi e ricerche artistiche, architettoniche, urbanistiche e tecnologiche concepite da una comunità creativa transnazionale.
Da Alberto Garutti a Dan Perjovschi, da David Hammons a Francys Alys, da Jeremy Deller a Barbara Kruger, da Didier Faustino a Boa Mistura, Carlos Garaicoa e Thomas Hirschorn, per citarne alcuni, la mostra riflette sulle dimensioni politiche, economiche, culturali e sociali della vita urbana e sulla strada come nuovo campo di battaglia intellettuale, sociale e culturale. Sempre il 7 dicembre aprono al pubblico un focus dedicato a Paolo Portoghesi e al suo progetto per la Biennale Architettura 1980, Strada Novissima, e uno a Michele De Lucchi, con una grande installazione realizzata appositamente per l’occasione.
Bruno Cossàr
Lascia un commento