Made in Italy, il marchio n.3 al mondo per notorietà
Che si tratti di prodotti alimentari, di abbigliamento, di arredo o di meccanica, quando si parla di “Made in Italy” si pensa alla qualità, alla creatività e all’originalità tipica dei prodotti italiani che, oltre ad essere apprezzati in tutto il mondo, eccellono nella competizione commerciale internazionale.
Il Made in Italy negli ultimi anni è diventato un vero e proprio marchio, il terzo al mondo per notorietà dopo Coca Cola e VISA: il prodotto italiano è sinonimo di qualità non solo nel processo di realizzazione e nella durevolezza, ma anche nella cura dei dettagli e nell’originalità dei disegni e delle forme. Tutti questi aspetti sono decisivi se si va ad analizzare l’export italiano, come ha fatto la Fondazione Edison nel 2009 quando, studiando oltre 5500 prodotti scambiati nel mercato internazionale, ha costruito un “Indice delle eccellenze competitive nel commercio internazionale”, in cui l’Italia è risultata prima esportatrice mondiale di 249 prodotti, seconda esportatrice di 347 prodotti e terza di altri 387 beni.
Un’eccellenza così vastamente riconosciuta però comporta degli altrettanto noti rischi: uno fra tanti il problema della contraffazione, costantemente oggetto di scandali nel nostro Paese. Come ha rilevato l’Ocse nel suo rapporto “Il fenomeno della contraffazione ed il suo impatto sul made in Italy”, la contraffazione, oltre a indebolire l’innovazione e incidere negativamente sul commercio e sugli investimenti esteri, ha effetti notevoli sull’occupazione, può creare problemi alla salute dei consumatori, limita le entrare fiscali del governo e, soprattutto, contribuisce a rafforzare la diffusione di attività criminali.
Ma in cosa consiste, ufficialmente, il Made in Italy?
La legge attuale consente di apporre la provenienza italiana sui prodotti a condizione che la sede legale dell’azienda o l’ultima fase della produzione si trovino all’interno del territorio italiano. Questo fa sì che parte del processo produttivo sia spostata in paesi dove le risorse costano meno; in questo modo le tecniche di produzione e la provenienza delle materie prime di questi prodotti non possono essere controllati.
Per ovviare al problema e tutelare quei beni il cui intero processo produttivo avviene nel territorio Italiano, è stato introdotto un nuovo strumento, il marchio 100% made in Italy, una certificazione che viene rilasciata dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, con l’obiettivo di garantire al consumatore l’origine italiana e la qualità di ciò che acquista.
Che si tratti di prodotti alimentari, di abbigliamento, di arredo o di meccanica, il Made in Italy è un marchio riconosciuto a livello mondiale per qualità e originalità, elementi che lo rendono oggetto d’imitazioni e contraffazioni ma che, allo stesso tempo, gli attribuiscono un valore indiscusso da proteggere e tutelare.
Clara Cosenza
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