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“L’unità non ha fine’’, l’Italia celebra il suo risorgimento

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17/03/2013

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“L’unità non ha fine’’, l’Italia celebra il suo risorgimento

Festeggiamenti e celebrazioni contrassegnano anche questo 17 marzo, 152.mo anniversario dell’unità d’Italia. Un  grande tricolore immaginario domani unirà nord, centro e sud della penisola, portando i suoi significati simbolici in ogni città. La data del 17 marzo ricorda la promulgazione della legge n. 4671 del Regno di Sardegna con la quale il 17 marzo 1861 fu approvato il progetto di legge del Senato del 26 febbraio 1861. Vittorio Emanuele II proclamò ufficialmente la nascita del Regno d’Italia, assumendone il titolo di re per sé e per i suoi successori. La ricorrenza è stata solennemente festeggiata nel 1911, nel 1961 e nel 2011, quando – pur con qualche polemica con la Lega Nord – fu dato vita a un ricco programma di celebrazioni. Istituita solo due anni fa,  il 28 gennaio 2011, la festa stenta ancora a radicarsi nella coscienza collettiva. Quest’anno poi – schiacciata tra la forza mediatica del nuovo Papa e  la delicata situazione istituzionali del dopo-voto – rischia di passare ancora più inosservata.

Eppure  questa dovrebbe essere una delle feste più belle di questo paese. Un secolo e mezzo or sono l’Italia cessò di essere terra di scontro tra potenze straniere e – grazie ai protagonisti, noti e meno noti, all’epopea risorgimentale –  riuscì ad acquistare una posizione egemonica nell’Europa centro-meridionale e nel Mediterraneo, unificandosi in un regno di oltre 22 milioni di abitanti. Diventò così forte ostacolo alle tendenze espansioniste della Francia da un lato e dell’impero asburgico dall’altro. In questo lungo percorso l’Italia ha perseguito un obiettivo importante: preservare le caratteristiche proprie di ogni regione, ma  cercare contemporaneamente di unire le diversità  sotto una sola bandiera e un sentimento identitario di italianità.  Un percorso con alti e bassi, con poche accelerazioni e molte brusche frenate. Il 17 marzo, ogni anno, può e deve essere un’occasione per ricordare a tutti gli italiani la bellezza e la forza di questo lungo cammino insieme.

Sia pure, dunque, in tono minore le città italiane  si accingono a celebrare la ricorrenza.Pisa, dopo l’inaugurazione della domus mazziniana svoltasi l’8 marzo, ospita varie iniziative che coinvolgono vari luoghi dal forte significato patriottico come il Teatro Verdi, inaugurato nel 1867 con l’opera di Gioacchino Rossini “Guglielmo Tell”; Piazza Vittorio Emanuele II, con la statua dedicata al primo re d’Italia; il Camposanto monumentale con il busto eretto a Camillo di Cavour subito dopo la sua morte. Per concludere, il  17 marzo si terrà una conferenza del Professore Emerito della Scuola Normale Roberto Vivarelli, storico di rilievo internazionale.

 Roma  vedrà il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, deporre una corona all’Altare della Patria, fatto costruire per celebrare il Padre della Patria Vittorio Emanuele II e con lui l’intera stagione risorgimentale. Il Presidente della Repubblica renderà omaggio al milite ignoto. A Lecce le varie manifestazioni promosse dalla Prefettura sono unite dallo slogan ‘’L’unità non ha fine’’. È prevista una cerimonia per la resa degli Onori ai Caduti  con una Sfilata tricolore che, dopo aver attraversato alcune vie cittadine, approderà al Palazzo del Governo. Anche VinoLibero partecipa ai festeggiamenti per il 152° Anniversario dell’Unità d’Italia a Eataly Torino Lingotto. Alla “Ruota delle Stagioni”  sarà possibile degustare calici di buoni vini  accompagnando ottimi piatti a base di pesce.

Giulia Coia

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