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L’impegno di Bray per Pompei: riapriremo dieci domus

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24/07/2013

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L’impegno di Bray per Pompei: riapriremo dieci domus

Mentre Alessandro Siani dà gli ultimi ritocchi allo spettacolo che sarà ospitato il 26 luglio nello stupendo scenario di Pompei, i ministri Bray e Trigilia scendono in campo con iniziative concrete decisi a difendere le meraviglie della città vesuviana dopo i sette crolli in due anni che  hanno messo a rischio la posizione del sito archeologico tra le principali gemme del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (tra le quali è entrato a far parte nel 1997). Per questo negli scorsi giorni il Ministro Bray si è recato nella zona degli scavi per fare un sopralluogo e valutare come organizzare il piano di restauro, per il quale sono stati messi a disposizione 105 milioni di euro, con scadenza nel 2015. Fattori rassicuranti per il Ministro, che ha affermato:  «il progetto Pompei è quello con cui vinceremo questa sfida rispetto agli impegni che abbiamo preso con l’Europa; nelle prossime settimane a Pompei apriremo dieci domus fino ad oggi chiuse, grazie a nuovo personale».

Ad affiancare Bray nella sua visita c’era anche il Ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, che ha spiegato: ”Il progetto Pompei ha un valore nazionale sul quale il Governo è molto impegnato e sul quale cercheremo di fare tutto perché si dimostri che il nostro patrimonio culturale possa essere utilizzato bene”. Le parole di Trigilla rassicurano anche riguardo  alle questioni della legalità e della sicurezza che saranno monitorate con controlli giornalieri e con la supervisione di UE e Unesco.

Le dieci domus alle quali ha accennato Bray andranno a sommarsi a quanto già rinvenuto e conservato negli anni. L’eruzione del Vesuvio del 79 a.C., narrata anche in una lettera di Plinio il Giovane destinata a Tacito, ricoprì  di ceneri la città -famosa per le sue esportazioni nel Mediterraneo- fino al 1748,  data a cui risale il primo scavo effettuato per volere di Carlo III di Borbone.

In particolare, da quanto si può osservare, le case erano strutturate principalmente in tre modi diversi a seconda del ceto sociale: domus per i ricchi, con atrio, zona domestica dotata di cucina e stanze e una zona di rappresentanza co triclini, giardini ornati da fontane e terme; il ceto medio  possedeva case con un solo cortile, un piccolo giardino e un orto; infine le pergule dei commercianti, formate da un vano affacciato su strada ed utilizzato come bottega e piccole stanze sul retro sfruttate come magazzini e abitazioni.

Tra le case più importanti riconosciamo quella del Poeta Tragico, ritrovata nel 1824, che riportava all’ingresso  un mosaico con la dicitura ”Cave Canem” (attenti al cane) e diversi affreschi di scene teatrali e dell’Iliade conservati oggi al museo Nazionale di Napoli.

La Sovrintendenza ai Beni Culturali ha inoltre deciso di rendere gli Scavi di Pompei scenario dello spettacolo del partenopeo Alessandro Siani, previsto per il prossimo 26 luglio. Il comico non percepirà alcun compenso: i 20.000 euro di incasso saranno donati alla Sovrintendenza, e un’altra percentuale sarà impiegata per il pagamento degli stipendi degli operai. ”Non ha prezzo fare luce sulle ombre di Pompei – ha dichiarato Siani– ed evitare un altro disastro come recentemente accaduto con la Città della Scienza. Sarà una serata unica che speriamo possa riportare l’attenzione su Pompei, per le sue meraviglie e non soltanto per le polemiche di questi ultimi tempi. Sono molto emozionato, è una roba gigantesca e straordinaria, ma una volta sul palco penserò a divertirmi e far ridere e perché no, anche a emozionare, chi sarà venuto a godersi lo show”.

Iniziative con valenza sia culturale che sociale per restituire alle meraviglie di Pompei l’importanza che meritano.

Giulia Coia 

 

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