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Licenziato riapre l’azienda e assume gli ex colleghi

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29/05/2012

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Licenziato riapre l’azienda e assume gli ex colleghi

Dal Veneto una storia di riscatto: quella di Cristian Stangalini, a 44 anni dalla cassa integrazione al riscatto.

La storia è talmente bella che l’hanno raccontata tutti. Partita da un quotidiano di provincia, “Il Mattino di Padova” è stata ripresa e rilanciata da radio e tv ed anche da grandi quotidiani – come la Repubblica – e siti web con molti fan, come Dagospia che – una volta tanto – non ci racconta il gossip e il “cafonal” di questa Italia slabbrata, ma una storia di riscatto e di fiducia.  “Ripartire è possibile – commenta Dagospia – e mentre in Italia ogni giorno si suicida una persona che ha perso il lavoro c’è chi è riuscito a riprendere in mano le sorti dell’azienda che lo aveva licenziato e ora fattura 400mila euro al mese”.

Una storia simbolo, di volontà e di riscatto: ne l 2010, a 43 anni, Cristian Stangalini, manager, un brianzolo trapiantato a Padova, viene messo in cassa integrazione dalla multinazionale Metal Welding Wire (ex Femi Metal), specializzata nella lavorazione del ferro, con sede a Bergamo e allora vende casa, lotta contro le banche, fonda una sua azienda, la Omp Fili, noleggia capannone e attrezzature, e assume  una quindicina di colleghi.

Grazie all’aiuto della moglie, che è anche socia dell’azienda, e al patrimonio di risorse professionali rappresentato dagli ex colleghi, l’azienda di Stangalini – con il suo piccolo miracolo in tempo di crisi –  rappresenta un esempio che conforta.  La sua azienda è un posto dove si lavora senza sosta, sette giorni su sette, con speranze concrete di altre assunzioni. “Con tutti gli altri colleghi ci sentiamo ancora – ha detto Stangalini a Padova Oggi – e abbiamo un bel rapporto. In tempi di crisi come questi non vorrei dare false speranze a quelli che ancora si trovano in difficoltà ma magari con altri progetti se tutto funziona bene… non si sa mai riesca ad assumere qualcun altro.  A noi le cose vanno bene per fortuna. Qualche volta siamo in ritardo con le consegne per il troppo lavoro”. Decisamente in controtendenza rispetto a quello che succede in Italia, ma Stangalini svela il mistero: “Purtroppo il 95% dei nostri clienti sono all’estero, per una semplice ragione: lì pagano”.

(Francesca Marcone)

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