La rocca di Gradara tra incanto e peccato (im)mortale
A pochi chilometri dalla Riviera Romagnola, al confine tra le Marche e la Romagna si erge maestosa la Rocca di Gradara, da “grata aura” (aria buona), perché luogo ameno e piacevole fin dall’antichità. L’incantevole scenario medievale del borgo di Gradara è dominato dal suggestivo Castello a cui si accede grazie ad un ponte levatoio che conduce in un elegante cortile. S’innalza a circa 30 metri dal suolo e, con la sua struttura poderosa, osserva l’intera valle: dalla sua cima è possibile ammirare a nord il mare Adriatico ed ad ovest il monte Carpegna.
Il Castello di Gradara ospitò alcune delle principali famiglie dell’epoca medievale e rinascimentale: Malatesta, Sforza, Borgia e Della Rovere e fu teatro di grandi eventi storici e leggendari.
Il Castello è soprattutto conosciuto perché nelle sue meravigliose stanze si consumò la tragedia amorosa cantata da Dante nella Divina Commedia: quella di Paolo della grande famiglia dei Malatesta e di Francesca della famiglia dei Polenta. Alcune stanze del Castello suggestionano il visitatore ricreando un’atmosfera sinistra, che lo spinge inevitabilmente a fare memoria della vicenda dei due amanti. Dante colloca le loro anime tra i lussuriosi e li costringe a vivere travolti da una violenta bufera poiché sulla terra si lasciarono trasportare dalla furia delle loro passioni. Il loro amore, nato disinteressato e limpido, diventa poi torbido e impuro perché macchiato dall’adulterio, il cui simbolo è il sontuoso letto a baldacchino che si può ammirare in una delle camere da letto. Quando si attraversa quella stanza si ha proprio la sensazione di trovarsi nel luogo in cui è stato commesso un peccato, in cui i sensi hanno ceduto alla ragione e ci si sente rapiti da uno sconvolgente turbamento. Queste forze negative si dissolvono attraversando le numerose sale interne che rievocano lo splendore delle potenti famiglie che l’hanno abitato e governato.
Gli interni si presentano al visitatore molto curati negli arredamenti e nelle decorazioni con preziosi affreschi che riportano episodi mitologici e di epoca classica. La grandezza e lo sfarzo del Castello, così come lo vediamo oggi, la dobbiamo soprattutto alla famiglia Malatesta, che tra il XIII e il XIV secolo fece costruire la fortezza e le imponenti cinta murarie che resero l’intera zona inespugnabile per secoli. Il Castello, oggi di proprietà demaniale, è uno dei gioielli della regione ed è tra i monumenti più visitati delle Marche. Spesso, inoltre, fa da incantevole sfondo ad eventi museali, musicali ed artistici. (Francesca Polacco- LumsaNews)
(Ndr- Moltissime le iniziative culturali ospitate nella Rocca. Dal 20 al 23 settembre “La Danza nel Quattrocento – Guglielmo Ebreo da Pesaro”– Seminario di studi e laboratori di danza antica, a cura di A.D.A. Programma (PDF) – Iscrizione (PDF). Domenica 23 settembre dal tramonto “…uscimmo a riveder le Stelle” – sservazione guidata e commentata del cielo. A cura dell’astrofilo Mario Magi. Sabato 6 e Domenica 7 ottobre “Historicamente. Il Gioco nella Storia, la Storia nel Gioco”, Gradara partecipa al Festival Internazionale della Storia).
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