La nuova vita di Pompei, al chiarore della luna
Pompei torna agli antichi splendori. Si scrolla di dosso quell’immagine negativa di crolli, chiusure, scioperi che negli ultimi anni hanno gettato una cattiva luce sull’imponente sito archeologico campano, per far risplendere i propri tesori al chiarore della luna. Sabato 8 luglio debutta “Una notte a Pompei”, un nuovo percorso notturno di suoni e illuminazioni che conduce per mano i visitatori attraverso la storia.
In un gioco di luci ed ombre che esalta tutta la sua rara bellezza, Pompei torna ai fasti di un tempo e alla vivace vita di 2000 anni fa, grazie a installazioni sonore che riproducono rumori, vociare e musiche “storici”: le grida e le attività di artigiani e lavoratori provenienti dalle botteghe di via marina (la bottega del panettiere e il negozio di Furius), i rumori e le chiacchiere della padrona di casa nella Domus di Trittolemo, i suoni e le voci che accompagnano e raccontano i ludi (giochi) in onore di Apollo nel Santuario omonimo. E ancora, il ritmo dei tamburi e delle musiche delle sacre cerimonie di culto per il supremo Giove, al Capitolium (o Tempio di Giove), la confusione del Mercato (il Macellum), le attività dei fulloni (i lavandai) presso l‘Edificio di Eumachia, scandiscono le tappe di questo viaggio nel passato. L’itinerario si conclude alla Basilica, l’antico Palazzo di giustizia, dove le pareti dell’edificio si trasformano, grazie a una proiezione tridimensionale, in case e giardini pompeiani, pieni della vita e del colore che affreschi, piante e fiori regalavano alla vista e al godimento dei pompeiani.
“Finalmente stiamo restituendo a questa città antica tutta la bellezza e lo splendore che merita” commenta Massimo Osanna, illuminato Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, facendo eco alle parole orgogliose del Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, che ricorda, durante la presentazione del 3 luglio, come questo sia un nuovo tassello del percorso di rinascita del Parco Archeologico. Negli ultimi due anni, 30 edifici sono stati restituti al pubblico, ad ampliare un’offerta culturale già arricchita dalla recente estensione della copertura Wi-Fi
all’intera area archeologica e dalla realizzazione di un percorso di 3 chilometri che consente la piena accessibilità ad una parte rilevante del sito. Di nuovo palcoscenico di rassegne di drammaturgia antica e di grandi eventi che hanno visto sotto la luce dei riflettori artisti del calibro di David Gilmour, Elton John e Ludovico Einaudi, Pompei torna ad essere anche soggetto di studi, con la riapertura di scavi e indagini archeologiche.
I 3,2 milioni di biglietti venduti nel 2016 confermano che finalmente siamo sulla strada giusta.
Camilla Cipolla
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