La moda perde Ottavio Missoni, “maestro del colore”
All’età di 92 anni si è spento all’alba nella sua casa di Sumirago, Varese, il celebre stilista Ottavio “Tai” Missoni. Nato nel febbraio del 1921 a Ragusa, all’epoca “Regno di Jugoslavia”, si trasferisce all’età di 6 anni a Zara, dove vi rimane fino al 1941.
Dedica la propria giovinezza allo studio e all’atletica leggera, vestendo la maglia azzurra già nel 1935, nei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli.
Nella sua carriera di atleta conquista otto titoli nazionali, tra cui l’oro come campione mondiale studentesco nel 1939, e nel 1948 partecipa alle Olimpiadi di Londra classificandosi sesto nella finale dei 4500 ostacoli.
Proprio in questa occasione conosce Rosita Jelmini, che nel 1953 diventerà sua moglie. I genitori di Rosita hanno una fabbrica di tessuti e biancheria per la casa a Golasecca, Varese, mentre Ottavio ha un laboratorio di maglieria a Trieste.
Avviano insieme un’attività a Gallarate per poi spostarla a Sumirago, dove si trovano attualmente sia la casa che la sede commerciale della famiglia Missoni.
Seguono 50 anni di successo nel mondo della moda, tra premi e riconoscimenti.
Nel 1972 il New York Times definisce quella di casa Missoni “la migliore maglieria al mondo”, mentre la consacrazione a stilista di fama internazionale arriva nel 1973 grazie al “Neiman Marcus Fashion Award”, l’Oscar della moda, ricevuto a Dallas.
Nel 1976 apre la sua prima boutique a Milano, e nel 1986 gli viene attribuita l’onorificenza di Commendatore della Repubblica.
Uno stile unico e inconfondibile quello creato dalla famiglia Missoni, riconoscibile nelle losanghe, nel patchwork, nel “put-together”, ovvero il mix di colori, fantasie e punti solo all’apparenza casuale.
Qualità e creatività davvero rappresentative del Made in Italy, punti di forza della bellezza della moda italiana.
Laura Rubboli
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