La gloria dei vinti: antichi marmi in mostra a Roma
Fino al 7 settembre 2014 sarà in mostra presso Palazzo Altemps a Roma “La gloria dei vinti. Pergamo, Atene, Roma”, promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
L’esposizione, curata dallo studioso Filippo Coarelli, che da tempo propone nuove interpretazioni dei complessi scultorei, si tiene in occasione del quinto centenario della scoperta di 10 tra le sculture che componevano il cosiddetto Piccolo Donario Pergameno.
Il complesso scultoreo riproduceva parte dell’ex voto per le vittorie ottenuto da Attalo I, la cui versione originale si trovava sull’Acropoli di Atene. Vi erano non solo le immagini dei galati vinti, ma anche quelle dei vincitori con scene mitologiche della Amazzonomachia, Galatomachia, Gigantomachia, Medomachia. La rassegna si articola in 3 focus con 17 sculture che ripercorrono la storia del gruppo dei galati, “il popolo più potente e bellicoso che allora viveva in Asia”, scriveva Polibio.
Per la prima volta dal 1514 sono riunite le opere che costituivano il Piccolo Donario Pergameno, chiamato così perché riproduceva a due terzi dal vero le sculture (a differenza del Grande Donario Pergameno, in scala più grande dal vero). Nel 1514 venne segnalata la scoperta di un gruppo di 5 statue rappresentanti guerrieri feriti o morenti, identificate allora con gli Orazi e i Curiazi.
Gli esemplari rinvenuti furono conservati nella dimora romana di Alfonsina Orsini, madre di Lorenzo de’ Medici, nell’allora Palazzo Medici, oggi Palazzo Madama. In seguito furono rinvenute altre due sculture e quattro dei sette pezzi del gruppo passarono nelle collezioni Farnese.
I tre pezzi restanti sono stati identificati con gli esemplari conservati ai Musei Vaticani, al Louvre e al Museo Granet di Aix-en-Provence. La mostra, che riunisce i marmi antichi rinvenuti a Roma cinque secoli fa e dispersi oggi nelle più importanti collezioni internazionali, racconta al pubblico la potenza dei vincitori ma soprattutto la dignità e il coraggio dei popoli vinti.
Laura Rubboli
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