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InformAmuse, da Palermo un’App per “Dar vita alla Storia”

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09/07/2012

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InformAmuse, da Palermo un’App per “Dar vita alla Storia”

La loro missione iniziale di “informare divertendo” è diventata più ambiziosamente, negli ultimi tempi, quella di “dar vita alla storia” e al patrimonio culturale della Sicilia e dell’Italia. Sono sette ingegneri, un avvocato ed un esperto di marketing che hanno deciso di unire le forze per creare insieme una società, la InformAmuse, in grado di inventare e sviluppare App per trasformare i dispositivi mobili (cellulari, i-phone, i-pad) in aggiornate guide turistiche quando ci si trova all’interno di un monumento, di un palazzo storico o di una chiesa. E tutto questo grazie a innovazioni tecnologiche brevettate.

Nata come spinoff accademico dell’Università di Palermo nel 2009, la società oggi è diventata una realtà imprenditoriale matura che si sta confrontando con il mercato internazionale, come ha detto a  Repubblica( che gli ha dedicato un ampio articolo sull’inserto Affari & Finanza dell’11 giugno scorso), Antonio Gentile, fondatore, ceo e socio di maggioranza di InformAmuse, con una quota del 60%. Lui è ritornato a Palermo dopo sette anni trascorsi negli States, facendo tesoro di quello che ha imparato oltreoceano e InformAmuse ha ben presto vinto il Premio StartCup 2009 e dal 2010 è Sviluppatore Autorizzato Apple e Android.

Come partner tecnologico dell’Istituto Regionale dei Vini e degli Olii di Sicilia (Irvos), InformAmuse ha realizzato anche il sistema informativo Sicilia@Vinitaly, impiegato durante il Vinitaly di Verona e adattato successivamente per il London International Wine Fair e al ProWein 2012 di Düsseldorf.  In questo stesso filone la società ha presentato SiciliaWineCloud al Vinitaly 2012, il sistema basato su cloud  computing per la promozione dei vini siciliani, che possono essere visionati per 360 giorni l’anno».

Selezionata tra gli Innovatori d’Italia 2011 dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, InformAmuse ha recentemente siglato un accordo di joint venture con la Würth, una multinazionale tedesca che ha sponsorizzato lo sviluppo della app iPalatina, dedicata alla Cappella Palatina di Palermo: una App che si comporta come se fosse utilizzata su un dispositivo mobile, per esempio su un iPhone, ma si vede su grandi schermi.E ancora: InformAmuse ha sviluppato, in convenzione con il Comune di Mussomeli, iMussomeli, l’ultima App realizzata come guida mobile multimediale per il Castello Manfredonico di Mussomeli, dove è possibile noleggiarla su iPodTouch di ultima generazione. Oggi il Castello è visitato da 20mila turisti l’anno.

Ma l’innovazione più divertente è sicuramente la guida mobile al cibo da strada palermitano, Streating, pensata per orientare il visitatore tra pane e panelle e cannoli. Mentre a febbraio, l’azienda ha presentato a Berlino un’altra sua invenzione: l’App e il sistema informativo Sicilia@FruitLogistica 2012, progetto realizzato in convenzione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura e il Dipartimento di ingegneria chimica gestionale informatica e meccanica dell’Università di Palermo. «E’ una soluzione applicabile su smartphone e tablet — osserva Gentile — ovunque il cliente sia, un’App lo localizza e gli dà le informazioni su come arrivare dal produttore. Gli permette di vedere un eventuale sito internet o sapere se il produttore partecipa ad un evento». L’ultima applicazione è stata realizzata per il Museo Diocesano di Monreale, in occasione della presentazione di opere restaurate dal Laboratorio delle arti decorative dei Musei Vaticani, da cui provengono. Tutti questi sistemi sono indirizzati prima di tutto ai turisti e, in secondo luogo, a tutti gli Enti di gestione che hanno a cuore non solo la conservazione del patrimonio culturale, ma anche la possibilità di incrementare la propria attrattività.

E’ incoraggiante rilevare come tutte  queste applicazioni incorporino tecnologie frutto del know-how universitario maturatoall’interno dell’incubatore d’impresa Arca, dell’Università di Palermo. Si tratta di una struttura pubblico- privata che fornisce infrastrutture e servizi in cambio di un canone di incubazione. Stare dentro l’incubatore significa anche essere a stretto contatto con aziende che spesso sono complementari e infatti da qui sono nate le collaborazioni con Officina per le Arti e il Consorzio Ticonzero che hanno portat la giovane azienda di Gentile a realizzare prodotti informativi e informatici finalizzati alla piena fruizione del patrimonio culturale, ambientale e naturalistico della regione siciliana.

(Nicola Commisso)

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