Il jazz italiano si fa in 4 per i terremotati
Fino all’anno scorso era “Il jazz italiano per l’Aquila”. Poi, quella notte del 24 agosto ha cambiato le carte in tavola: nelle locandine ora campeggia la scritta “Il jazz italiano per le terre del sisma”, perché purtroppo la terra ha tremato ancora e altrove. E a dimostrare nuovamente solidarietà ai paesi colpiti dalla furia distruttiva del sisma, tornano sul palco i jazzisti italiani, facendosi, stavolta, in 4 per i terremotati: il 31 agosto a Scheggino (PG), l’1 settembre a Camerino (MC), il 2 ad Amatrice (RI) e per finire, di nuovo, il 3 settembre a L’Aquila.
“Il primo anno eravamo a L’Aquila per la ricostruzione – racconta Paolo Fresu, da sempre anima della manifestazione – Lo scorso 24 agosto ha cambiato la geografia dei luoghi feriti dal sisma e abbiamo voluto coinvolgere tutte e quattro le regione colpite. Ma a L’Aquila saremo anche in siti che tre anni fa non erano ancora ricostruiti, a testimoniare come si sta lavorando”. Anche quest’anno – prosegue – ”porteremo artisti da tutta Italia, di generi, età, ispirazioni diverse. Ci saranno nomi noti e talenti dalle periferie, orchestre e piccoli gruppi, tutti con il nome scritto con gli stessi caratteri, perché siamo tutti uguali. Il jazz – spiega – è una musica corale, condivisa. E forse l’unico genere che può essere suonato su grandi palchi, come alla Basilica di Collemaggio, come un piccolo duo sul ponte della Fortezza dell’Aquila”.
In prima fila al concerto finale ospitato su quel grande palco, anche il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, promotore dell’iniziativa, insieme a Fresu, fin dal suo esordio, quando la chiamata alle armi del jazz italiano era tutta dedicata al capoluogo abruzzese. Dario Franceschini non mancherà di omaggiare gli oltre 700 artisti che si esibiranno in 140 concerti nelle quattro città, plaudendo al “gesto di solidarietà da parte del mondo dello spettacolo che ha il merito di portare l’attenzione sulle comunità che con grande sacrificio e perseveranza stanno ricostruendo il proprio tessuto vitale”. Alla costruzione di un Centro Polifunzionale ad Amatrice andranno i fondi ricavati dal progetto, coordinato dall’Associazione I-Jazz, Midj e Casa del Jazz con il sostegno del MiBACT e della SIAE, andandosi ad aggiungere a quanto già raccolto lo scorso anno quando l’iniziativa, inizialmente calendarizzata per il 6 settembre a L’Aquila, dopo la terribile notte del 24 agosto cambiò volto, trasformandosi in una sobria festa di solidarietà che invase 20 piazze italiane.
Camilla Cipolla
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