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Decreto Cultura: Grande Pompei e lavoro ai giovani

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03/08/2013

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Decreto Cultura: Grande Pompei e lavoro ai giovani

Finalmente il governo mostra di voler valorizzare il patrimonio di bellezza e di cultura dell’Italia e apre i cordoni della borsa per interventi che avranno comunque ritorni economici importanti anche dal punto di vista dell’occupazione dei giovani.  Il decreto legge sulla cultura approvato ieri dal Consiglio dei ministri, ha spiegato il premier Enrico Letta, interviene su quel patrimonio culturale che è il “il cuore del nostro Paese”, aprendo alla possibilità di attrarre investimenti e facendone una delle sue  priorità. «Abbiamo approvato un decreto legge sulla cultura, è il primo segnale di inversione di tendenza che il governo vuole dare di investimento nel campo della cultura”: e questo è sicuramente vero.

Si comincia da Pompei e dal suo rilancio, ma l’intervento del governo riguarda anche il Museo degli Uffizi a Firenze e il museo della Shoah a Ferrara. Si trovano anche risorse per le fondazioni liriche e il cinema e si dà vita a un programma straordinario di inventariazione e digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, che darà lavoro molti. “È un’opportunità di lavoro offerta a 500 giovani per un periodo determinato di tempo sullo sviluppo della digitalizzazione e della catalogazione del patrimonio culturale del Paese”, ha spiegato Letta.

“Noi dobbiamo dare una grande risposta al mondo – ha detto il presidente del Consiglio –  e abbiamo la responsabilità di rendere valorizzato questo straordinario patrimonio”. In arrivo dunque inoltre 8 milioni di euro per gli Uffizi, 4 milioni per il museo della Shoah di Ferrara, mentre dal 2014, ha annunciato Bray, gli introiti dei biglietti torneranno ai musei. Infine, boccata d’ossigeno per il cinema: Letta ha annunciato che sarà rifinanziato il tax credit per complessivi 90 milioni di euro. “Abbiamo ritenuto necessario un intervento di largo impatto – ha spiegato il presidente del Consiglio: che desse alcuni messaggi molto forti: vogliamo investire sulla cultura e legare un legame tra giovani e cultura”.

L’intervento più radicale – per il quale tutto il mondo ci guarda dopo i crolli dello scorso inverno – riguarda la profonda riorganizzazione del sito archeologico più importante del pianeta con la creazione dell’ Unità Grande Pompei “per le attività di coordinamento – ha spiegato il ministro dei Beni Culturali Massimo Bray – e per migliorare l’accessibilità del sito”. Ci sarà un direttore generale che garantirà il rispetto dei bandi ed una sovrintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia”. Il decreto prevede che per gestire e coordinare gli interventi e gli appalti fuori e dentro il sito archeologico sia istituita la figura di un direttore generale del progetto Pompei che dovrà “definire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese”. Il direttore sarà’ l’amministratore unico del nuovo organismo “Progetto Pompei”, che avrà il compito di definire i tempi di realizzazione degli interventi e potrà ricevere donazioni ed erogazioni liberali. Il direttore avrà il supporto di tecnici provenienti dall’amministrazione statale (massimo 20 persone) e di cinque esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale. La Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia sarà separata dal polo museale di Napoli e Caserta dove nascerà la nuova Soprintendenza speciale per i beni archeologici.

(p.i.)

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