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Il cinema italiano atterra a Shangai per il Progetto Cina

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18/06/2013

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Il cinema italiano atterra a Shangai per il Progetto Cina

Avrà una durata di  tre anni il Progetto Cina attuato dall’Anica (l’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali). Per la prima volta tutte le componenti del sistema audiovisivo italiano (istituzioni pubbliche e private, associazioni di categoria e rappresentanze ministeriali) opereranno congiuntamente sul mercato cinese.

Prime due tappe dell’avventura italiana in Cina, in coincidenza con il Festival Internazionale del Film, sono  Shangai, dove la delegazione ha partecipato alla serata organizzata da Ferragamo per attori e registi italiani, e Beijing, dove il progetto sarà ufficialmente presentato al Film market e alle istituzioni della Repubblica Popolare Cinese.

È forte la presenza italiana al festival di Shanghai dove, grazie al supporto per la promozione all’estero di Istituto Luce – Cinecittà (divisione Filmitalia), per questa edizione viene presentato uno speciale Focus Italia. È  importante il supporto alla missione commerciale e istituzionale che caratterizza la delegazione. Oltre al presidente dell’ANICA Riccardo Tozzi, saranno in questi giorni a Shanghai e a Beijing alcuni produttori, il presidente di Unefa (l’unione dei venditori all’estero del cinema italiano), Paola Corvino, il dirigente del Ministero dei Beni Culturali, Mariella Troccoli, insieme a Rossella Mercurio (project manager di Anica) e Giorgio Gosetti (coordinatore del progetto Cina) . Quest’ultimo ha affermato che “Nei prossimi mesi si tratterà per noi di passare dalle parole ai fatti. Questa eccitante sfida è sostenuta con vera attenzione e spirito collaborativo dalle maggiori istituzioni cinesi. A cui va fin d’ora la nostra gratitudine così come al personale del l’ambasciata italiana a Beijing e agli uffici dell’Ice che si sono impegnati con straordinaria dedizione per preparare al meglio questo viaggio. Grazie all’attenzione della Direzione Generale Cinema del Mibac e al sostegno del capitolo ‘Made in Italy’ del Ministero dello Sviluppo Economico, potremo contare sulle competenze congiunte di ANICA (coproduzioni), Istituto Luce – Cinecittà (network internazionale), Unefa (esportazione), Ice (scambi commerciali e promozione), Scuola Nazionale di Cinema (formazione) e Ministero degli Esteri (rapporti istituzionali). Senza contare la collaborazione e il patrocinio dell’Istituto Confucio che ci consentirà un efficace interscambio culturale”

Risultano evidenti i contenuti istituzionali di questa missione, ma il Progetto intende investire anche su obiettivi più concreti: storie da scrivere insieme, agevolazioni fiscali e pratiche per girare in Italia, possibili locations e partner per girare film in Cina, investimenti produttivi e formativi reciproci, “pacchetti” di storia e attualità del cinema italiano da proporre per la distribuzione in sala e lo sfruttamento sulle moderne piattaforme per la rete e la telefonia mobile. I primi germogli del lavoro che la delegazione svolgerà nei prossimi giorni sono attesi alla Mostra del Cinema di Venezia dove una delegazione cinese sarà ospite delle istituzioni del cinema italiano.

“L’idea qualificante di questo lavoro che comincia tra Shanghai e Beijing e che proseguirà in autunno a Venezia e poi a Roma – rivela Riccardo Tozzi – sta nel modello coordinato e unico con cui finalmente il nostro cinema si propone a un mercato grande e attento alle novità come quello cinese. Nei molti incontri in agenda con i nostri omologhi cinesi punteremo a esporre potenzialità concrete, a disegnare possibili coproduzioni, a favorire un interscambio di professionalità che va dalla formazione (le scuole di cinema) alla specificità delle competenze e delle locations. Tutti questo è oggi agevolato dal trattato di coproduzione fra i nostri due paesi che il Presidente Napolitano ha firmato alla fine del 2012 e di cui adesso sviluppiamo di comune accordo con la Cina le norme attuative” Napolitano ha firmato alla fine del 2012 e di cui adesso sviluppiamo di comune accordo con la Cina le norme attuative”

 Giulia Coia

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