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Il “brand” di Milano, con la moda, vale 270 miliardi di euro

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24/08/2012

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Il “brand” di Milano, con la moda, vale 270 miliardi di euro

Duomo Milano (foto Mammaoca)

Oggi vale 270 miliardi di euro il “brand” della città di Milano. E non è ancora arrivata l’Expo. È quanto risulta da una stima dell’Ufficio Studi della Camera  di commercio di Monza e Brianza       pubblicata il 16 agosto. Lo studio ha calcolato (Economic Reputation Index). il valore dei più celebri brand turistici europei sulla base di 10 parametri di vivacità economica, socio-culturali ed imprenditoriali, stilando un indice di valenza turistica (che prende in considerazione il valore economico del territorio, la conoscibilità del monumento, il flusso di visitatori del territorio e del monumento) e un indice di attrattività economica (che considera il numero di occupati nel turismo, l’accessibilità multimodale al territorio, il flusso e la presenza di stranieri, il valore dell’export).

Stando allo studio il brand più attrattivo di Milano è la moda (111 miliardi), seguito dal Duomo (82 miliardi, nella foto, in una bella inquadratura di Mammaoca), dal design legno-arredo che tocca i 46 miliardi di euro. Più giù il Teatro alla Scala che tocca i 27. Solo 3 miliardi vale il brand di San Siro, la Scala del calcio. Anche il panettone contribuisce al valore complessivo della città meneghina con un ‘valore di reputazione’ che supera a il miliardo. (questa valutazioni si basano sull’ Anholt Brand Index su dati Istituto Tagliacarne, Isnart, Best Global Brands, Urban Audit, MIBAC, Touring Club Italiano, Istat.

Sono numeri che integrano perfettamente e arricchiscono le stime del Censis diffuse nel luglio scorso al termine di una ricerca condotta per la Fondazione Marilena Ferrari e intitolata “Quanto vale la bellezza in Italia”. La moda milanese – che come ha detto Giulio De Rita  nella conferenza stampa dell’11 luglio scorso – è al 100% bellezza, rappresenta il valore più importante del brand meneghino, ma non possiamo dimenticare quanto valgano anche  il Duomo e il teatro alla Scala.

Ha fatto tuttavia discutere (Uno Mattina oggi ha chiamato a polemizzare il solito Sgarbi, impegnatissimo  digitare messaggini  in diretta  sul suo smartphone) il fatto che, sempre secondo lo studio,  la torre progettata dall’ingegnere Gustave Eiffel e simbolo della Francia intera oltre che di Parigi, vale, in termini di brand, la cifra di 434 miliardi di euro, suppergiù una volta e mezza il brand dell’intera città meneghina (270 miliardi di Euro).

Altre polemiche sul fatto che il Colosseo valga  solo 91 miliardi di euro, praticamente lo stesso della Sagrada Familia di Barcellona (90 miliardi). E allora che dovrebbero dire gli inglesi visto che la celeberrima Torre di Londra (pre-olimpiadi) arriva appena a poco meno di 70 miliardi e che a  soili10 miliardi di Euro si attesta il valore del sito di Stonehenge? Il brand del museo del Prado a Madrid sfiora i 60 miliardi di Euro, a conferma che i grandi musei, se ben sfruttati nell’immagine, possono raggiungere  un ruolo fondamentale nella valorizzazione dei territori. E l’Italia, per prima, dovrebbe farne tesoro. Spetta, in primo luogo alle amministrazioni locali e poi al Governo, senza arrivare all’estremo – che stamattina su Rai Uno,  è tornato a caldeggiare Vittorio Sgarbi – di  un Ministero del Tesoro e dei Beni Culturali, unificando i due attuali dicasteri (Bruno Cossàr)

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