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“Habemus Papam”, la bellezza delle emozioni

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14/03/2013

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“Habemus Papam”, la bellezza delle emozioni

Quelli che in questi giorni hanno letteralmente travolto il cuore e la mente di tutti noi e del mondo intero sono eventi che si ripetono da centinaia di anni: il conclave e l’elezione di un nuovo pontefice. Eventi che si ripetono nel tempo, ma che non per questo hanno perso di suggestività e di significato. E, neppure, hanno perso nulla della bellezza di un cerimoniale e di una scenografia mai superati dal tempo, perché parte della storia e della fede che hanno per protagonisti l’uomo e la cristianità.

Guardando attraverso le immagini televisive, lo spettatore – davanti alla bellezza dei colori, dei costumi, dei gesti che la liturgia ha fissato nel tempo, rendendoli per sempre uguali a se stessi e testimoni di una chiesa secolare che vuole rinnovarsi –  diventa anch’egli protagonista attraverso le sue emozioni. Emozioni  suscitate da  immagini obiettivamente piene di bellezza che riescono a commuovere e rendere complici  anche i non credenti.

Belle e suggestive le immagini che mostrano la sequela dei cardinali, con i loro abiti ricchi e colorati, ripetere puntualmente parole e gesti  che la storia ha scritto per loro nel libro della tradizione ecclesiastica ed è emozionante vederli ripetere l’antico rito che impone la loro segregazione, seppur temporanea,  nella Cappella Sistina e vederli sparire dietro il portone della Sistina chiuso a chiave dal cardinale dopo l’annuncio solenne dell’ ”Extra omnes”.

Parole e gesti che rendono partecipi della storia e  sono per questo eternamente evocativi ed emozionanti.

Ma come hanno testimoniato i media di tutto il mondo, l’onda dell’emozione si è alzata subito dopo la fumata bianca, alle 19.06, quando si è avuta    la certezza dell’elezione del nuovo pontefice. Da quel momento – e lo testimonia questo breve video girato senza commento dai giovani praticanti del Master in Giornalismo della Lumsa –  l’emozione della piazza, a S. Pietro, e quella di tutto il mondo è diventata la bellezza di un sentire comune, di una speranza condivisa che è poi scoppiata in giubilo dopo il rituale annuncio “Nuntio vobis gaudium magnun, habemus papam…” e quando il nuovo Papa, Francesco, al secolo Jorge Mario Borgoglio (in questo video una breve biografia)  – si è affacciato al balcone e ha iniziato a parlare dicendo prima di tutto “buonasera”. E poi, il momento del silenzio totale della preghiera per il nuovo pontefice, così come lui stesso aveva chiesto. Un silenzio che è diventato l’immagine bellissima di una  piazza sconfinata improvvisamente silenziosa, raccolta nella preghiera e nell’emozione,  piena di colori ed illuminata dalle luci  artificiali.

Rita Lena

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