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GRAArt, in viaggio verso l’arte contemporanea urbana

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10/03/2017

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GRAArt, in viaggio verso l’arte contemporanea urbana

Chekos-work-in-progress-6Ripercorrere la storia e il mito di Roma percorrendo il raccordo anulare della Capitale. Un itinerario automobilistico si fa percorso culturale: è GRAArt, un progetto di Arte Contemporanea Urbana che colora sottopassi e svincoli del G.R.A. con i murales di 10 Urban Artist italiani e internazionali. Promosso da Anas, ideato da David Diavù Vecchiato e realizzato dallo staff di MURo, GRAArt cambia faccia ad una delle arterie autostradali più trafficate d’Italia, trasformandola in una originale via crucis dalle tappe artistiche. “Dove voi vedete un muro grigio, noi vediamo un panorama urbano” così l’ideatore spiega lo spirito dell’iniziativa, che Anas già immagina come primo intervento di una serie destinata ad invadere i non-luoghi di diverse città.

laVitaelaMorte2-e1488717951945Soggetti delle gigantesche tele cementate sono miti, leggende ed aneddoti – spesso poco considerati se non addirittura dimenticati – che raccontano la Città Eterna. Il linguaggio contemporaneo dell’arte pubblica si fa veicolo per presentare memorie e identità delle periferie urbane: Torrino Mezzocammino, Gregna di Sant’Andrea, Romanina, Tor Vergata, Prenestina, La Rustica, Ottavia, Trionfale, Boccea, Aurelia. 10 tappe lungo l’anello, 10 contributi, 10 artisti riuniti sotto la sapiente guida del maestro di arte urbana  Diavù Vecchiato con un unico obiettivo: superare l’eterna dicotomia tra centro e periferia.

DSC_0211-e1481830005676“Il progetto GRAART – commenta  Dario Franceschini, dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo che patrocina l’iniziativa – unisce in modo brillante e innovativo tre cardini dell’azione condotta per la cultura negli ultimi tre anni di governo: l’impegno per la riqualificazione delle periferie, l’attenzione verso l’arte contemporanea e il coinvolgimento delle imprese. Finora l’Italia ha investito molto sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dal passato, ora è importante dedicare altrettante energie nel far fiorire i talenti e la creatività dei nostri tempi. Il terreno ideale sul quale operare sono le periferie urbane, dove nel XXI secolo siamo chiamati a vincere attraverso l’arte e la cultura la battaglia dell’integrazione e del confronto dopo aver vinto, nel XX secolo, la battaglia della tutela dei centri storici. Se questo avviene attraverso il coinvolgimento di una grande realtà economica del Paese come ANAS – conclude il Ministro – significa che finalmente nel Paese c’è piena consapevolezza di quanto pubblico e privato siano chiamati a collaborare per l’accrescimento, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale”.

Camilla Cipolla

(foto tratte da www.graart.it)

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