“Storia d’Europa”, bellezza di un continente contraddittorio
“L’Europa ha espresso nei secoli passati il meglio e il peggio del mondo. Noi dobbiamo ispirarci al meglio. Per fare qualche esempio: l’amore per la conoscenza e per la bellezza”. Sono parole pronunciate il 9 maggio, in occasione della Festa dell’Europa, che in questa edizione 2013 è legata all’ Anno europeo dei cittadini, dal prof. Giuseppe Galasso, autore di una bellissima “Storia d’Europa” riccamente illustrata ed edita da UTET Grandi Opere. Il volume è stato presentato nella splendida cornice della Sala Pietro da Cortona di Palazzo dei Conservatori, in Campidoglio. Galasso è stato introdotto da Marco Castelluzzo, Amministratore Delegato di UTET Grandi Opere. Nel dibattito sono intervenuti l’autore Giuseppe Galasso, l’editorialistadel Corriere della Sera Armando Torno, e il Presidente di UTET Grandi Opere, Fabio Lazzari.
L’opera, che si articola in 4 volumi accompagnati da un ricco apparato iconografico di oltre 500 immagini, è un’approfondita riflessione sulla storia del continente europeo dalle origini ai nostri giorni. Inoltre, un’antologiadi testi tra cui documenti, cronache coeve, interpretazioni storiche e un dizionario enciclopedico con sintetiche informazioni sui personaggi e sugli eventi principali completano i singoli volumi dell’opera.
Il concetto di “bellezza” è stato più volte menzionato durante l’incontro: la bellezza innanzitutto di un libro curato in ogni suo dettaglio, e delle emozioni che suscitano le immagini che diventano vere e proprie “cartoline della storia”; la bellezza della civilizzazione e della cultura, della crescita personale ed intellettuale che si ottengono attraverso la lettura; la bellezza di un continente straordinario, che ha generato le più alte idee della libertà e dei diritti umani, politici e civili, della giustizia e della solidarietà umana e sociale. L’Europa quindi delle cose belle, come bellissima era la ninfa che venne rapita da Zeus in persona: la ninfa “Europa”, il cui nome rappresentava la terra amata dagli dei.
Laura Rubboli
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