Etruscanning: verso il futuro dell’antichità
Esplorare una tomba etrusca del VII secolo a.C. con gli occhi dei suoi scopritori, conoscerne i segreti, ammirarne ogni singolo pezzo intatto che compone il suo prezioso corredo funebre: un’esperienza ora possibile grazie al progetto europeo “Etruscanning”, nato sei anni fa, finalizzato alla sperimentazione di tecniche innovative per la documentazione digitalizzata e la comunicazione al pubblico di contesti funerari etruschi. Presso una delle sale del Museo Gregoriano Etrusco dei Musei Vaticani, la famosa tomba Regolini-Galassi di Cerveteri, uno dei contesti più ricchi e significativi per il periodo orientalizzante in Etruria, torna a mostrare i suoi tesori, totalmente ricostruiti digitalmente, ricollocati là dove l’arciprete Alessandro Regolini ed il generale Vincenzo Galassi li rinvennero nel 1836.
Il pubblico, infatti, potrà entrare nel monumento sepolcrale ricostruito in 3D, come doveva essere subito dopo la sua chiusura, ed ispezionarne ogni spazio: un viaggio affascinante frutto del lavoro compiuto dall’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio nazionale delle ricerche. “La struttura è stata acquisita con laser scanner – spiega la responsabile del progetto Etruscanning per il Cnr, Eva Pietroni – e riprodotta, grazie alla computer grafica, sulla base delle descrizioni che si sono succedute immediatamente dopo la scoperta della tomba, pubblicazioni prodotte da Canina, Montiroli e Grifi”. Di fronte ad un grande schermo, davanti ad un sensore, con semplici gesti del corpo ogni utente può spostarsi nell’ambiente virtuale, accompagnato dalle voci e dai racconti di una principessa e di un guerriero seppelliti in quel luogo duemilasettecento anni fa.
I visitatori spostandosi sul pavimento, utilizzando le mani come cursori, interagiscono con ciascun oggetto collocato all’interno del tumulo: il sensore Kinect utilizzato per l’applicazione virtuale consente con estrema semplicità di osservarne il più piccolo particolare. Universi di ricordi, suggestioni e significati rivivono per mezzo di una precisa suddivisione dello spazio: “Lo schermo principale è dedicato all’esplorazione della tomba e a mano a mano che l’utente ne percorre il corridoio – chiarisce Eva Pietroni – sulla destra appaiono i manufatti che costituiscono il corredo funebre della Regolini-Galassi: portando la mano sul menù di selezione gli oggetti si mostrano sullo schermo centrale in primo piano, attivando il racconto della donna di stirpe regale o del guerriero” Tecnologia digitale ed archeologia: un connubio affascinante destinato a costituire la nuova frontiera nei processi di comunicazione e di didattica museale.
Andrea Mazzuca
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