Elena Fortunati e il calice perfetto per degustare olio
Sembra fatto di vetro ma in realtà è di plastica. È stato ottenuto attraverso l’impiego di una stampante 3D in dotazione ai laboratori dell’Università di Perugia. Ed è stato pensato soprattutto per la degustazione dell’olio extra vergine di oliva. Stiamo parlando del bicchiere perfetto. Esposto nella mostra Tuscia Food Valley, allestita dal 3 luglio al 31 ottobre presso la sede dell’Università della Tuscia, nel complesso di Santa Maria in Gradi a Viterbo, l’oggetto è destinato a rivoluzionare il settore agroalimentare.
Ad inventarlo è stata il Cavaliere della Repubblica Elena Fortunati, ricercatrice classe 1983, attualmente in possesso di un dottorato di ricerca in Nanotecnologie dei materiali presso il Polo didattico di Pentima a Terni. Insieme all’equipe con la quale lavora, la ricercatrice è riuscita a creare un calice del tutto simile a quelli in vetro comunemente usati nelle degustazioni. Il materiale di cui è composto, però, è soprattutto plastica. L’oggetto, infatti, è stato realizzato da una stampante 3D, sfruttando l’acido polilattico, ovvero un polimero in grado di riprodurre le caratteristiche ottiche del vetro.
Il vero colpo di genio, tuttavia, è stato quello di rinforzare l’acido polilattico con agenti anti microbici, anti ossidanti e anti batterici, con l’obiettivo di preservare tutte le qualità del prodotto che il bicchiere deve contenere, e garantire la migliore esperienza sensoriale possibile a sommelier, produttori o semplici consumatori. A ciò si aggiunge il fatto che il prodotto ha un ridotto impatto ambientale. Il materiale di cui è composto, infatti, è biodegradabile e quindi dopo l’utilizzo, potrà essere compostabile così da permettere uno smaltimento che non impatti sull’ambiente.
Lorenzo Fusco
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