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Dopo 6 anni, il Circo Massimo torna ai romani

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05/01/2017

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Dopo 6 anni, il Circo Massimo torna ai romani

circo_massimo_gallery“Tutti noi romani passando qui vicino ci chiedevamo quando, che cosa vedremo”: così Virginia Raggi sintetizza un pensiero comune tra i suoi concittadini. Difficile, infatti, non condividere la curiosità esternata dalla sindaca capitolina, come fosse una qualsiasi romana, per quell’area del Circo Massimo rimasta a lungo coperta e inaccessibile al pubblico. Dopo sei anni di lavori di recupero e valorizzazione, spetta al primo cittadino pentastellato l’onore di inaugurare la nuova area archeologica romana del più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità. “E’ importante aver restituito a Roma un’area così preziosa, dal 2009 oggetto di scavi e riqualificazione” – ha detto la Raggi durante la cerimonia che si è tenuta lo scorso 16 novembre, alla presenza dell’assessore capitolino alla Crescita culturale, Luca Bergamo, e del Sovrintendente ai Beni culturali di Roma, Claudio Parisi Presicce.

Un luogo simbolo della città, poliedrico e versatile, che nel corso dei secoli ha vissuto innumerevoli trasformazioni. Spazio – nell’antichità – per competizioni ippiche, cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali, esecuzioni pubbliche, processioni religiose e trionfali, il Circo Massimo è ancora oggi contenitore e palcoscenico di numerosi eventi pubblici. Dagli stessi spalti dove gli antichi romani assistevano alle competizioni, abbiamo negli ultimi anni avuto il piacere di ascoltare la voce roca di Bruce Springsteen, di festeggiare la conquista dello scudetto della A.S. Roma, di emozionarci con installazioni artistiche uniche, di vedere sventolare milioni di bandiere, di ogni colore e fazione, durante le diverse manifestazioni politiche e della società civile che si sono avvicendate negli anni.
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Oggi, a quell’immenso parco pubblico lungo 600 e largo 140 metri, vengono sottratti 600 mq col l’intento di darne una più chiara identità, di raccontarne la storia, di spiegarne il funzionamento e la vita che vi si svolgeva attorno nell’antichità. Nelle gallerie, oggi parzialmente percorribili dai visitatori, si possono osservare i resti delle latrine, mentre nelle strutture restaurate dell’emiciclo si scoprono le antiche botteghe, un tempo a disposizione della folla di spettatori: locande, negozi per la vendita di generi alimentari, magazzini, persino dei cambia valute, utili per le scommesse.

romacircomassinoresticontorre Si svelano così la storia, i segreti e i tesori di quell’amata architettura a cielo aperto che tanta parte ha avuto nella vita pubblica dei romani, antichi e odierni.

Lì l’immenso fianco del circo sfida la bellezza dei templi, degna sede del popolo vincitore del mondo, degno di esser visto non meno degli spettacoli ai quali in esso si assisterà. (Plinio, Paneg., 51)

Area archeologica del Circo Massimo
Ingresso da Porta Capena.
Per info: 060608 e www.sovraintendenzaroma.it

 

Camilla Cipolla

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