Cuochi senza barriere: il no profit….di gusto
La seconda edizione del Taste of Rome ospita quest’anno uno spazio dedicato a “Cuochi senza Barriere”: un’organizzazione no profit (non ancora onlus) nata solo due mesi fa dall’idea di un gruppo di cuochi volenterosi. “È bastata una telefonata a due colleghi di Roma, anche loro sensibili al sociale, per unire le forze e dare vita a questa avventura” ha spiegato Roberto Di Pinto, executice sous chef del Bulgari di Milano.
“Abbiamo deciso di chiamarci “cuochi senza barriere” – ha continuato Di Pinto- perché vogliamo abbattere, per quanto ci è possibile, gli ostacoli che quotidianamente incontrano i più deboli. Ai tavoli dei nostri ristoranti si siedono persone che riteniamo fortunate, e vogliamo offrire un servizio anche a chi così fortunato non è. Tramite la cucina offriamo giornate di spensieratezza, sorrisi.”
I super cuochi, infatti, si impegnano nella preparazione di pasti per i più bisognosi come quello del prossimo dicembre in occasione della festa di Sant’Ambrogio a Milano – in partnership con la Onlus Pane Quotidiano, attiva in questo campo da più di 100 anni- a cui potranno prendere parte circa 80 persone. E da gennaio partirà addirittura una catena di ristoranti affiliati che nel loro menù proporranno dei piatti “brandizzati” dal cui ricavato verrà devoluto un euro.
Interessante anche l’accordo che partirà dal 14 ottobre con Eataly Roma per la vendita, utile a raccogliere fondi, di piatti “cuochi senza barriere” e gadget dell’associazione. Fondi che finanzieranno un bellissimo progetto che avrà luogo sempre in territorio laziale, nei pressi dei Castelli Romani, dove gli chef hanno “adottato” un appezzamento di terra per far praticare ai ragazzi disabili, col supporto di assistenti, l’ortoterapia: un processo che utilizza le piante e la relazione con esse per creare o migliorare il benessere fisico e psicologico con risvolti positivi in termini di benessere individuale, miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale.
“I movimenti e il bilancio -ci tiene a sottolineare lo chef- saranno trasparenti e sempre visibili sul nostro portale. Agli “iscritti” chiediamo un contributo annuale di €50; riceveranno una giacca istituzionale e aggiornamenti tramite newsletter. Potranno inoltre godere di alcuni sconti presso negozi di forniture per la nostra professione. Anche se -conclude Di Pinto- per prendere parte all’associazione non è necessario essere cuochi. Come dice il nostro motto, ‘Per essere un cuoco senza barriere non C’è bisogno di saper cucinare…ma di saper amare’ “
Giulia Coia
Per maggiori informazioni: cuochisenzabarriere@gmail.com
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