“Conoscere, conservare, condividere”, esperienze del Laboratorio Polimaterico
Meticolosi restauri su opere senza tempo, che restituiscono all’uomo tracce di un passato incerto: ottanta pagine per un viaggio tra antiche arti e scienze moderne.
Storie di civiltà antichissime, culti millenari, riti, iniziazioni ed avventure leggendarie: “Conoscere – conservare – condividere” è il titolo di un testo che racconta storie di uomini e di culture lontane a partire dall’esperienza compiuta da sette donne, sette professioniste, responsabili di uno dei laboratori di restauro più singolari ed affascinanti di tutta Europa. Il testo è, infatti, il resoconto di dieci interventi realizzati dalla formidabile squadra del Laboratorio Polimaterico dei Musei Vaticani, che dal 2001, dopo anni di studi e minuziose archiviazioni, condivide un progetto di proporzioni titaniche: alle sette restauratrici è affidata la conservazione e la tutela dell’intera sezione museale pontificia nota con il nome di Museo Etnologico. Il Laboratorio, nato allo scopo di combattere le aggressioni che il tempo e gli agenti biologici infliggono alle ottantamila opere in esso contenute, provenienti da ogni angolo del mondo, ha deciso di svelare i suoi misteri e raccontare gli interventi più sensazionali, ultimati proprio in questi ultimi anni. Un prezzo modesto, quindici euro, per ottanta pagine, ricche di foto ed immagini al microscopio, complete di leggende di comprensione immediata, che ripercorrono, ad esempio, l’iter intrapreso dalla squadra del Polimaterico sul prezioso esemplare di armatura samurai del periodo Edo, del 1615 o sul restauro di cui è stata oggetto la piroga cerimoniale Ivukapi, appartenuta agli antichi guerrieri delle isole salomone, oggi esposta presso il percorso elicoidale dei Musei Vaticani. Dalla lotta contro l’ossidazione degli smalti per preservare la grazia della marionette del teatro delle ombre di Giava alle delicate integrazioni operate sulle tenebrose maschere rituali della popolazione Yamana: un viaggio nel tempo e attorno al mondo, che pagina dopo pagina catturerà il lettore in una spirale di arte e scienze.
Andrea Mazzuca
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