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Con Leonardo un po’ d’Italia ora è su Marte

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09/07/2012

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Il codice del Volo di Leonardo da VinciHa aspettato con pazienza per cinquecento anni, ma finalmente ce l’ha fatta: Leonardo è volato su Marte. Non è riuscito a andarci di persona, le macchine volanti da lui disegnate nel ‘500 non potevano essere realizzate per via d’un certo ritardo tecnologico delle officine dell’epoca. Ma sul pianeta rosso il genio di Vinci c’è approdato lo stesso, sia pure soltanto col suo famoso autoritratto e col suo Codice del volo. Lui si sarebbe contentato anche di un volo più breve, magari tra Milano e Firenze andata e ritorno. Di Marte, poi, sapeva troppo poco per avventurarcisi. Galilei doveva ancora nascere, Schiaparelli non aveva ancora individuato i “canali” (che poi non c’erano) ela Nasaha dovuto aspettare anch’essa mezzo millennio prima di trovare i fondi per finanziare la missione Mars Science Laboratory che ha permesso al rover Curiosity di “ammartare” sul pianeta per esplorarlo palmo a palmo. 

E’ stata l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) a convincere gli americani a sistemare a bordo di Curiosity un chip con la versione digitale del celebre autoritratto e del Codice del volo. Tutto è nato da un’idea del Tg Leonardo, eccellente trasmissione del TGR-Rai, fatta propria dall’Asi. Giusto omaggio al genio italiano che non si è limitato a sognare di ripetere il volo di Icaro, ma ha provato a renderlo possibile, studiando il volo degli uccelli per trasferirne i meccanismi in una macchina capace di sollevare l’uomo in cielo rompendo le catene che lo tenevano legato alla terra.

L’Italia, però, non è presente nelle missioni spaziali soltanto col chip del genio del Rinascimento. L’Asi collabora da sempre conla Nasae ora si sta lavorando a un accordo perché alcuni tecnici italiani siano presenti al Jpl (Jet Propulsion Laboratory), il centro di gestione della missione, dove lavoreranno a stretto contatto con gli specialisti americani per imparare a governare un robot marziano. Infine, nel 2018 sarà proprio a guida italiana il programma dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che prevede lo sbarco su Marte del rover ExoMars.  (Gabriella Cossàr)

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