Ciao Virna, “bellezza perfetta” e senza tempo
L’hanno definita la “bellezza perfetta”: Virna Lisi (Ancona, 1936) si è spenta a 78 anni, nella sua casa di Roma, dopo aver smesso di lottare contro un male incurabile. Tanta gente, amici e ammiratori, ai suoi funerali nella chiesa di San Bellarmino, a Piazza Ungheria.
L’attrice mosse i suoi primi passi nel cinema a soli 14 anni. La sua immagine è cresciuta negli anni senza intaccare la sua bellezza espressiva, che invece conferì un valore aggiunto alla sua recitazione. La Lisi (Pieralisi, cognome originale; sua sorella ha un’atelier di abiti da sposa a viale Medaglie d’oro, sempre a Roma) ha infatti sempre messo al primo posto la sua professionalità di attrice. Mai gossip, mai foto rubate, mai trascesa nello “spettacolare” solo per ottenere più visibilità. E sempre grande coerenza nelle sue scelte.
Tutti ricordano che quando nel 1986 la Paramount le assegnò il ruolo di Barbarella nell’omonimo film, lei rifiutò, nonostante i profitti generosi che avrebbe ricevuto e la cospicua penale che invece dovette pagare per aver rotto il contratto: nel ruolo della svampita non si sentiva a suo agio. “Volevano farmi Barbarella – raccontò- ma io non avevo voglia di mettermi le ali d’argento, la tutina e la parrucca”.
Tornò in Italia dove ebbe grande fortuna: con uno spot di dentifricio ideato da Marcello Marchesi, divenne nota in tutta la penisola che in quel periodo si divertiva a guardare Carosello ogni sera. Poi, con registi importanti come Pietro Germi,Dino Risi, Mario Monicelli, Franco Brusati, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, conobbe gli anni più importanti della sua carriera, durante i quali riuscì a conciliare gli impegni familiari a cui, come testimonia anche il suo no all’esperienza americana, non volle assolutamente rinunciare. Una carriera costellata di premi: una vittoria a Cannes, sei Nastri d’argento e due Premi Donatello. Ma Virna Lisi è stata soprattutto una donna profonda e sincera che si è sempre inventata e reinventata. Non si è mai curata della competizione: era pienamente cosciente del suo talento, che ha curato all’ombra dei riflettori senza ostentarlo. Per rispettare questa sua riservatezza, il figlio Corrado ha deciso di non allestire una camera ardente come proposto dal Campidoglio. “Non sono stata una di quelle attrici che appena dato lo stop corrono al monitor per controllare il risultato del look. Però ero brava, imparavo la parte senza incertezze (…). Ero concreta, senza fronzoli”.
Ciao Virna, anima nobile, bellezza perfetta e senza fronzoli.
Giulia Coia
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