Capitani generosi, addio al conte Auletta
Il conte Giovanni Auletta Armenise è morto a Roma il 25 ottobre. Imprenditore di successo nel settore farmaceutico (sua la Leo Penicillina, ceduta nel 1971) e banchiere di rilievo internazionale (presidente della Banca Nazionale dell’Agricoltura, la maggiore banca privata italiana, da lui presieduta fino al 1995), nel 1996 decise, insieme alla moglie Dianora Bertacchini, di dedicare la sua energia, il suo talento, il suo amore per la conoscenza e un ingente capitale di famiglia alla creazione di una fondazione scientifica presso la Harvard Medical School di Boston. La missione della Fondazione Giovanni Armenise-Harvard era ed è quella di sviluppare ricerche nel campo delle scienze biologiche in Italia e negli Stati Uniti, di incoraggiare il rimpatrio dei ricercatori italiani e di attirare nel nostro Paese eccellenti ricercatori stranieri. La Fondazione che porta il suo nome, nel decimo anniversario di attività (2006) è stata insignita della Targa della Presidenza della Repubblica Italiana, con la peculiare motivazione di contrastare il fenomeno della cosiddetta fuga dei cervelli. La Fondazione Armenise-Harvard fino a oggi ha investito in Italia oltre 24 milioni di dollari, creando nel nostro Paese 18 laboratori scientifici per i beneficiari del programma Career Development Award, finanziando 3 PhD presso la Harvard Medical School, sponsorizzando il programma Armenise-Harvard Summer Fellowships per incoraggiare i giovani universitari italiani interessati alla carriera scientifica, e premiando 27 giovani giornalisti scientifici italiani. Nino, così lo chiamano anche i tantissimi amici della Harvard Medical School, sarà ricordato come uomo coraggioso, sensibile e generoso.
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