Campi estivi per fare l’Italia più bella e più vivibile
E!state 2012: liberi di conoscere per combattere l’illegalità
Ci sono vari modi di tutelare la bellezza di questo paese e i campi estivi organizzati da diverse associazioni in questo paese ne propongono diversi, come diversi sono i tipi di bellezza che difendono. C’è la bellezza paesaggistica di luoghi come la laguna di Venezia, Capraia, Gallipoli aggredita dall’ incuria e abbandonata al disinteresse o all’impotenza delle amministrazioni locali. E c’è la bellezza della libertà che si assapora, in certe aree del Sud del Paese, solo se si impara ad opporsi alla criminalità organizzata.
Alla prima esigenza rispondono campi estivi per i giovani come quelli organizzati da “Legambiente”, che propone un’esperienza formativa dedicata ai volontari under 18 per i campi di circa 10 giorni (a scelta tra giugno, luglio e agosto).. Il lavoro consiste nel ripristinare le aree boschive, pulire le coste e i fondali marini, recuperare sentieri alpini e borghi di montagna. Per aderire alle iniziative bisogna compilare il modulo on-line nei siti dedicati.
Alla seconda, molto più complessa, si è attrezzata a rispondere l’associazione “LiberaTerra”, fondata e coordinata da don Luigi Ciotti che prevede la cooperazione di oltre 1500 associazioni, scuole e altre realtà impegnate in tutta Italia a combattere la cultura della malavita attraverso un’esperienza concreta di volontariato come “E!state Liberi”, un progetto di circa quaranta campi estivi, aperti da giugno a settembre e dedicati ai maggiorenni di tutte le età per sensibilizzarli sul fenomeno dell’illegalità. Il programma giornaliero prevede due step: al mattino lavoro di gruppo nei campi e al pomeriggio confronto diretto con esperti e familiari delle vittime.
Quest’anno la XVII “Giornata in ricordo delle vittime delle mafie” si è tenuta a Genova lo scorso 17 marzo, organizzata alla presenza di 500 familiari delle vittime con una marcia da Piazza della Vittoria al Porto Antico. “Le organizzazioni criminali nel Mediterraneo – ha stigmatizzato don Ciotti – hanno fatto più vittime che le guerre di mafia. Diciamo basta ai venditori di illusioni e chiediamo speranza e concretezza. La politica faccia la sua parte fino in fondo. Bisogna fare di più. Abbiamo bisogno di una società nella quale ci educhiamo a riconoscerci uguali come cittadini e diversi come persone” . (Fabio Pariante).
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